A Riccione affitti brevi sotto la lente: in arrivo più controlli e convenzione con Airbnb
Fonte di concorrenza sleale verso gli alberghi, di evasione fiscale e insicurezza

Gli affitti brevi stanno diventando una questione sempre più pressante per gli albergatori e gli amministratori locali di numerose località turistiche. Dopo l’attenzione suscitata a Rimini, anche Riccione è al centro del dibattito, presentando dati e analisi sui problemi causati da questa pratica diffusa che non solo genera concorrenza sleale, ma solleva anche preoccupazioni per la sicurezza del territorio.
L’indagine commissionata da Federalberghi nazionale ha evidenziato una crescente presenza degli affitti brevi, specialmente lungo la Riviera. L’amministrazione di Riccione ha deciso quindi di siglare una convenzione con la piattaforma Airbnb, che offre nella Perla Verde 552 alloggi, 3.663 in tutta la provincia, 1.745 a Rimini e 310 a Cattolica, con alcuni host che gestiscono fino a 16 appartamenti.
Le preoccupazioni non riguardano solamente la piattaforma Airbnb o simili, ma si estendono a tutto il sottobosco sommerso di coloro che, spesso ignorando le normative vigenti, mettono sul mercato immobili destinati al turismo senza rispettare le regole e le garanzie di sicurezza necessarie.
Interviste a Daniela Angelini, sindaca di Riccione e a Bruno Bianchini presidente Federalberghi di Maria Assunta Cianciaruso
Per la sindaca Daniela Angelini, è fondamentale rafforzare la regolamentazione degli affitti brevi, garantendo che siano soggetti alle stesse normative e tassazioni degli alberghi e delle altre strutture ricettive. Inoltre, “occorre migliorare i controlli e la supervisione per assicurare la sicurezza degli ospiti e la correttezza delle pratiche commerciali”. L’impennata degli affitti brevi ha molteplici conseguenze. In primo luogo, c’è l’impatto diretto sulla concorrenza con gli alberghi e altre strutture ricettive regolari, che devono far fronte a una concorrenza spesso sleale in termini di tassazione e di standard qualitativi. Inoltre, si verificano problemi di gestione del territorio e di sicurezza, poiché molte delle strutture affittate non sono soggette agli stessi controlli e normative delle strutture ricettive tradizionali.
Come spiega il presidente di Federalberghi Bruno Bernabei, è importante promuovere il dialogo e la collaborazione tra gli albergatori e gli operatori degli affitti brevi, cercando soluzioni che possano bilanciare i bisogni di entrambe le parti e garantire una sana competitività nel settore turistico locale.
(MAC)
