A Rimini la terza edizione di 'Italia in campo contro l'omofobia': no alle discriminazioni in ambito sportivo
Premio 'contro ogni forma di odio e discriminazione nello sport'

Arcigay lancia la terza edizione di “Italia in campo contro l’omolesbobitransfobia Awards 2024”, il premio che ogni anno indica esempi virtuosi di impegno e contrasto alle discriminazioni in ambito sportivo.
“Lo abbiamo pensato – spiega Marco Arlati, delegato allo sport nella segreteria nazionale di Arcigay – per combattere ogni forma di odio e discriminazione nel mondo dello sport, che è l’ambiente più idoneo per agire in ambito di educazione, rispetto, inclusione e amicizia. Crediamo fortemente che insieme alle famiglie e alla scuola lo sport sia l’ambito sociale dove una persona viene formata non solo al rispetto, ma soprattutto al valore delle differenze, che vengono ricercate e valorizzate”.
Sono già aperte le candidature per le 5 categorie ormai consolidate del concorso: atleta, società sportiva, tifoseria, giornalista sportivo, outdoor. A queste si aggiunge una sesta categoria, novità di quest’anno, cioè il bilancio sociale delle società sportive. Le candidature vanno inviate entro il 19 maggio all’indirizzo [email protected], corredate della rassegna stampa o delle documentazioni che si ritengono utili a sostenerle.
La commissione chiamata a giudicare le candidature è composta dal gruppo Arcigay Sport Nazionale, dai 28 gruppi sportivi Lgbtqi+ italiani e dalla Commissione Arcigay Milano-Cortina 2026. Sabato 25 maggio tutte le persone chiamate a valutare si riuniranno a Rimini, ospiti di Arcigay Rimini e dello stabilimento balneare La Comunity 27, in occasione di un torneo Lgbtqi+ di Beach Volley. Al voto della commissione si aggiungerà quello del pubblico che, dal 20 al 26 maggio, potrà esprimere la propria preferenza sul sito http://www.arcigaysport.it. Il palco scelto per la consegna degli Awards 2024, il 1° giugno alle ore 10, è la sala consiliare di Coni Lombardia, dove si terrà anche l’incontro formativo sul tema “Atlete e Atleti intersessuali alle olimpiadi”.