Addio al prof Franco Cricenti: "Buono, empatico e aveva il sacro fuoco dell'insegnamento"

I tanti messaggi di cordoglio di colleghi e studenti: "Sei la scuola più umana e profonda che si possa incontrare"

A cura di Redazione
30 giugno 2025 07:11
Addio al prof Franco Cricenti: "Buono, empatico e aveva il sacro fuoco dell'insegnamento" - PH Facebook Franco Cricenti
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Sabato scorso (28 giugno) è morto a 64 anni Franco Cricenti, originario di Genova, insegnante di fisica e vicepreside del Leon Battista Alberti di Rimini.

A darne notizia è la preside Franca Berardi, che esprime il cordoglio della comunità scolastica alla moglie Gina e alla famiglia.

"Chiunque abbia anche solo sfiorato la vicenda umana e professionale di Franco, ha potuto apprezzare la cordialità e la straordinaria generosità del suo impegno, il sacro fuoco di una dedizione profusa quotidianamente e senza risparmio a favore dei ragazzi a lui affidati e al buon funzionamento della vita scolastica. Una dedizione ferma, vibrante, accalorata, nella quale traluceva con tutta evidenza la profonda bontà e gentilezza del suo animo, nonché il suo desiderio di promuovere, nello spazio dell’Istituto, un connubio sempre più stretto tra serietà ed accoglienza, tra rigore degli studi e comprensione empatica delle dinamiche personali di ogni studente", scrive la preside, che evidenzia "l'enorme debito di gratitudine" nei confronti di Franco.

"La Comunità scolastica del Leon Battista Alberti si ritrova a piangere uno dei suoi docenti più amati e stimati. Siamo fermamente convinti che il bene seminato e diffuso intorno a lui continuerà a fiorire e a portare frutto ben oltre la pagina terrena della sua vita", chiosa la preside.

Tanti i messaggi di cordoglio rivolti al professore da colleghi, studenti ed ex studenti, sulle sue pagine social: "Ciao mitico prof...sarai sempre nel mio cuore come il professore più simpatico e dolce del liceo", "Sei la scuola più umana e profonda che si possa incontrare. Ti voglio bene Prof!", "Sarai per sempre la scuola più bella nel mio cuore, collega e amico speciale. Ciao Franco, mancherai", "Franco, sento ancora la tua forte voce chiamarmi nei corridoi per  scherzare con me. Mi sembra impossibile o un brutto sogno. Ti voglio tanto bene e mi mancherai quanto non so scrivere ora. Che si aprano i Cieli e possano accoglierti con un abbraccio dolce e potente come te", alcuni dei messaggi. 

E ancora: "Ciao Franco, il primo ricordo di te è quando all’esame di recupero del debito in matematica mi suggeristi la risposta durante l’ interrogazione, come fossi un compagno di banco, poi ricordo quando aspettasti con me sulle scale del Duomo di Firenze, non potevo salire fino in cima con gli altri a causa dell’ernia del disco. Ma tu sei sempre stato lì, nel momento del bisogno. I tanti pomeriggi insieme a casa tua a studiare, cercando di farmi entrare in testa tutti quei numeri, rimarranno sempre nei miei ricordi fino alla stesura della tesina di maturità, la Fisica dei Supereroi". 

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