Allevamenti zootecnici: provincia di Rimini maglia nera anche nel 2024

L'analisi dell'esperto Leonardo Sacchetta

A cura di Redazione
24 gennaio 2025 07:37
Allevamenti zootecnici: provincia di Rimini maglia nera anche nel 2024 -
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Come sono andati gli allevamenti in provincia di Rimini nell’ultimo anno (dicembre 2023 – dicembre 2024) ce lo dice l’agronomo Leonardo Sacchetta dopo un’attenta e minuziosa analisi con l’elaborazione dei dati pubblicati dalla BDN dell’Anagrafe Zootecnica istituita dal Ministero della Salute presso il CSN dell’Istituto “G. Caporale” di Teramo“.

Nel comparto dei bovini, si registra una forte diminuzione dei capi allevati pari a 444 unità, infatti si passa dai 7.046 capi del 2023 ai 6.602 del 2024. In questo comparto, è la Valmarecchia a farla da padrona con la presenza di 5.332 capi contro i 965 della Valconca ed i 305 di Rimini.

Per la Valmarecchia, sono Novafeltria con 1.339 capi e San Leo con 1.053, i comuni con il più alto numero di bovini, seguiti da Pennabilli 578, S. Agata Feltria 583, Montecopiolo 532 e Casteldelci con 468 capi.

In Valconca è Coriano con 246 capi a guidare la classifica seguito da Montescudo-Montecolombo con 189 capi poi Gemmano 165, Sassofeltrio 143 e Saludecio 117.

Anche nel comparto degli ovini c’è stata una forte contrazione di ben 1.058 capi, infatti si è passati dai 7.276 capi del 2023 ai 6.218 del 2024. In questo settore, prosegue Sacchetta, a farla da padrona questa volta è la Valconca con 4.020 capi allevati contro i 2.014 della Valmarecchia ed i 184 di Rimini.

In Valconca, Coriano con 1.758 ovini, guida la classifica, seguito da Saludecio con 1.127, anche se è proprio in questo comune che si è verificata la perdita maggiore, 284 capi.

Per la Valmarecchia è San Leo in testa con 437 capi, seguito da Pennabilli con 431 e Casteldelci con 146 ovini.

Un forte calo, lo riscontriamo anche nel numero dei capi suini che nel corso dell’anno sono diminuiti di ben 1.121 capi, passando dagli 8.175 del 2023 ai 7.054 del 2024

In questo comparto sono i comuni di Poggio-Torriana e Montecopiolo a detenere il maggior numero di capi rispettivamente con 4.548 e 1.221 suini.

E per non farci mancare niente, ci fa sapere Sacchetta, anche il numero dei cavalli allevati è diminuito di ben 171 capi passando dai 1.552 del 2023 ai 1.381 del 2024.

L’unica consolazione (e non per fare una battuta) nel corso del 2024 è aumentato di 24 unità solamente il numero degli asini allevati che è passato dai 263 del 2023 ai 287 del 2024

Questa forte riduzione di bestiame allevato avrà in futuro un forte impatto sia sull’agricoltura che sui territori di montagna, con conseguenze economiche, ecologiche e sociali. In pochi anni si avrà un degrado del suolo, la sparizione delle pratiche agricole tradizionali, il dissesto idrogeologico e lo spopolamento delle zone rurali. La mancanza di bestiame, avrà ripercussioni sul paesaggio, sulla biodiversità, sul suolo e sull’intero tessuto sociale delle comunità montane. E’ quindi essenziale promuovere politiche di gestione e valorizzazione del settore agricolo montano, affinché queste aree possano continuare a vivere sia per l’ambiente che per le persone che vi abitano.

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