Anche per il 2024 a Rimini confermata l'esenzione dell’Irpef per i redditi sotto i 16 mila euro
Per quasi 57mila riminesi, invariati scaglioni e aliquote

Il Comune di Rimini conferma e stabilisce diverse agevolazioni fiscali e riduzioni dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) per l’anno 2024. Bloccata la soglia di esenzione per i redditi inferiori a 16.000 euro, una delle più alte in Italia. Questa soglia consente a quasi 57.000 cittadini a basso reddito di essere esentati dal pagamento dell’IRPEF, fornendo un sostegno significativo alle famiglie con redditi più modesti.
Inoltre, le aliquote dell’IRPEF rimarranno invariate rispetto all’anno precedente, mantenendo quattro scaglioni che sono stati introdotti nel 2023. Queste aliquote progressivamente crescenti hanno contribuito a una riduzione complessiva del tributo a favore di oltre 48.000 residenti di Rimini nell’anno precedente: 0,50% per reddito da 0 a 15.000 euro, 0,60% da 15.001 a 28.000 euro, 0,70% da 28.001 a 50.000 euro, 0,80% sopra i 50mila euro.
Una scelta oculata per amministrazione e contribuenti
L’Amministrazione ha quindi ritenuto opportuno adottare una specifica deliberazione con la quale si confermano per il 2024, oltre all’esenzione per i redditi sotto i 16 mila euro, sia le aliquote e sia gli scaglioni adottati nel 2023. L’eventuale adeguamento automatico con l’accorpamento del primo e del secondo scaglione comporterebbe minori entrate al Comune per 600mila euro a fronte di un intervento di carattere temporaneo, in quanto al momento valido per il solo 2024 (e dunque con aggravio per i contribuenti ad effettuare un doppio conteggio per i redditi 2024).
“Con questa delibera andiamo quindi a confermare esenzioni, riduzioni e aliquote del 2023, uno schema che vede il Comune di Rimini tra gli enti più virtuosi rispetto all’applicazione dell’addizionale Irpef, nonché il capoluogo dell’Emilia Romagna con il prelievo più basso e con la soglia di esenzione applicata più alta – sottolinea l’assessore al Bilancio Juri Magrini – Continuiamo dunque a seguire l’impostazione che ci ha portato a inizio mandato a scegliere di innalzare la soglia di esenzione a 16 mila euro e di introdurre riduzioni delle aliquote, con l’obiettivo di andare incontro alle fasce di popolazione più esposte. Misure che siamo nelle condizioni di poter mantenere anche grazie ad un bilancio solido e in equilibrio, a fronte di una modifica normativa a cui al momento non sappiamo neppure se il Governo darà continuità e per il quale non è stata prevista alcuna compensazione a copertura degli enti locali”.