Assalto finale a Gaza City, l’Onu parla di genocidio
Oltre cento morti in un solo giorno. L’Ue annuncia sanzioni contro Israele, proteste per gli ostaggi, scontri anche in Italia


Gaza City è nuovamente teatro di un’offensiva senza precedenti. Le forze israeliane hanno avviato un’operazione intensiva con tank e truppe di terra, definita dal premier Benjamin Netanyahu come una “fase cruciale” del conflitto. “Andremo avanti fino alla sconfitta di Hamas e al rilascio degli ostaggi”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Israel Katz.
Mentre i vertici politici di Tel Aviv promettono di proseguire l’azione militare, la popolazione civile paga un prezzo altissimo: secondo fonti locali, nella giornata di ieri sono morte oltre cento persone nella Striscia.
La Commissione indipendente d’inchiesta delle Nazioni Unite ha denunciato che a Gaza si sta “consumando un genocidio”, un’accusa che innalza ulteriormente la tensione diplomatica. L’Unione Europea, nel frattempo, ha condannato le operazioni e annunciato nuove sanzioni contro Israele. Dalla sponda statunitense, invece, arriva il silenzio: l’ex presidente Donald Trump non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito.
In Israele crescono le proteste dei familiari degli ostaggi ancora in mano ad Hamas, che accusano il governo di non fare abbastanza per la loro liberazione.
Le tensioni si riflettono anche oltre confine. A Pisa, un gruppo di studenti pro-Palestina ha fatto irruzione all’interno dell’università: nel mirino un professore definito “sionista”, aggredito fisicamente e trasportato al pronto soccorso.
Il conflitto, dunque, continua a travalicare i confini mediorientali, polarizzando governi, istituzioni e opinione pubblica internazionale.