“Basta olio estero venduto come italiano”, anche Coldiretti Rimini in campo
Coldiretti denuncia l'invasione di prodotti esteri nel mercato italiano, che minacciano il "Made in Italy


Resta altissima da parte di Coldiretti l’attenzione sulla tutela del “Made in Italy”, sempre più minacciato dall’arrivo di prodotti esteri a basso costo che alterano il mercato e danneggiano gli agricoltori italiani. Solo nel 2023, l’Italia ha importato oltre 700 milioni di chili di olio d’oliva dall’estero, con una crescita del 49% rispetto all’anno precedente. Gran parte di questo prodotto arriva da Spagna e Tunisia, ma spesso finisce sugli scaffali come “olio italiano”, grazie, attacca Coldiretti, “a normative poco chiare e alla mancanza di trasparenza nell’etichettatura”.
Per denunciare questa situazione, nei giorni scorsi 1.500 agricoltori della Coldiretti hanno organizzato un blitz al porto di Civitavecchia, protestando contro l’arrivo di navi cariche di olio straniero destinato al mercato italiano. L’azione, guidata dal vicepresidente nazionale di Coldiretti Davide Granieri, ha visto la partecipazione di una decina di imbarcazioni con bandiere gialle che hanno presidiato lo spazio marittimo davanti al porto, mentre gli agricoltori manifestavano con cartelli e slogan nell’area del Terminal Amerigo Vespucci.
“Non possiamo permettere che il nostro mercato venga inondato da prodotti di dubbia provenienza che danneggiano la filiera italiana e ingannano i consumatori”, afferma Guido Cardelli Masini Palazzi, presidente di Coldiretti Rimini.
“Oggi più che mai serve una politica di controlli più rigida alle frontiere, un’etichettatura chiara e trasparente e il principio di reciprocità negli accordi commerciali, per evitare che l’agricoltura italiana venga penalizzata da concorrenza sleale”, aggiunge-
Un dato allarmante, evidenzia Coldiretti, è che più del 50% dell’olio extravergine venduto in Italia è di origine straniera, ma spesso viene confezionato in Italia e commercializzato con nomi e simboli che richiamano il Made in Italy, generando confusione nei consumatori.
“Dobbiamo proteggere il nostro patrimonio agroalimentare con azioni concrete – aggiunge Alessandro Corsini, direttore di Coldiretti Rimini – così chiediamo interventi immediati per garantire ai nostri agricoltori un prezzo equo, contrastare il dumping commerciale e potenziare i controlli doganali per bloccare l’ingresso di prodotti che non rispettano gli stessi standard qualitativi e normativi richiesti ai produttori italiani”.