Beni di prima necessità donati ai detenuti dei Casetti: la raccolta benefica degli Avvocati coinvolge anche tanti cittadini
Iniziativa di solidarietà per i detenuti della Casa Circondariale di Rimini, oggi la consegna dei beni


Il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Rimini, Roberto Brancaleoni, Linda Mastrodomenico (referente carcere per l’Ordine degli Avvocati di Rimini), Annalisa Calvano (responsabile della Commissione Carcere della Camera Penale di Rimini) ed Efrem Ceccaroli (referente territoriale dell’Osservatorio Nazionale sulle Carceri dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati) si sono recati presso la Casa Circondariale di Rimini per consegnare il frutto della raccolta di solidarietà denominata “Indossa la speranza”, svoltasi nel Tribunale di Rimini.
La Camera Penale, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, l’Associazione Italiana Giovani Avvocati sezione di Rimini e l’Associazione Nazionale Magistrati sottosezione di Rimini, hanno infatti organizzato una raccolta di vari prodotti di prima necessità segnalati come necessari per i detenuti della Casa Circondariale.
Dal 9 al 13 dicembre, presso i locali del Consiglio dell’Ordine, sono stati posizionati contenitori differenziati per tipologia di prodotto, che hanno consentito di raccogliere quanto donato non solo da Avvocati, Magistrati, Cancellieri, ma anche da cittadini che, con grande sensibilità e generosità, hanno voluto partecipare alla donazione.
Gli Avvocati sono stati accolti dalla Direttrice del Carcere di Rimini, Palma Mercurio, dagli Agenti della Polizia Penitenziaria e da alcuni detenuti. Tutti hanno apprezzato con grande entusiasmo l’iniziativa che contribuisce a non far sentire il carcere un luogo lontano e dimenticato da tutti, soprattutto con l’avvicinarsi del periodo natalizio.
“Il tragico dato dei suicidi in carcere, 88 in Italia da inizio anno, nonché la nota situazione di sovraffollamento, rendono quantomai opportuna l’adozione di misure, seppur all’apparenza minime, rivolte a garantire almeno le piccole esigenze di vita quotidiana di chi si trova privato della libertà personale. La nostra Costituzione stabilisce che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Solo rispettando questo principio fondamentale si può sperare che chi ha commesso reati e scontato la pena cessi di essere un pericolo per la società”; si legge in una nota congiunta di Camera Penale, Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, Associazione Italiana Giovani Avvocati sezione di Rimini e Associazione Nazionale Magistrati, che si impegnano “a continuare a sostenere iniziative di questo tipo volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle criticità delle condizioni detentive in Italia”.