Boom di partite Iva fittizie in Italia per eludere il fisco: il fenomeno anche a Rimini

Anche a Rimini problema partite iva fittizie, imprese "mordi e fuggi" che evadono il fisco, rendendo necessarie misure più efficaci per contrastarle

A cura di Riccardo Giannini Redazione
02 aprile 2025 14:32
Boom di partite Iva fittizie in Italia per eludere il fisco: il fenomeno anche a Rimini - Foto di repertorio
Foto di repertorio
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Anche a Rimini si registrano casi di imprese “mordi e fuggi”, che aprono e chiudono in tempi brevi, spesso con finalità di eludere il fisco. Sul fenomeno interviene l’assessore del Comune di Rimini Juri Magrini, evidenziando che la chiusura d’ufficio della partite Iva irregolari o inattive, annunciate dalla Guardia di Finanza, possa rappresentare uno strumento utile dal punto di vista del recupero crediti.

“Quando un’attività risulta formalmente cessata – spiega Magrini – si evita di avviare procedure forzose spesso costose e inefficaci, permettendo così un impiego più razionale delle risorse”.

Scendendo nel merito del problema delle partite Iva temporanee, esse sono utilizzate spesso per generare crediti fiscali fittizi e non pagare quanto dovuto al fisco. “Nel 2024 in Italia – enuncia Magrini – si sono registrati oltre 3000 casi di questo tipo: un dato che conferma la diffusione di un fenomeno strutturato e non più episodico”.

Intervenendo con la cessazione d’ufficio, si potrebbe evitare che crediti inesistenti vengano usati per compensare debiti reali e bloccare sul nascere l’accumulo di passività tributarie. “Si tratta – commenta Magrini – di un’azione che contribuisce, seppur parzialmente, a limitare il volume del non riscosso che pesa sulla finanza pubblica”.

Per Magrini però gli strumenti oggi disponibili non sufficienti per risolvere il problema alla radice: “Servirebbero misure più strutturali, come l’introduzione di una fideiussione obbligatoria all’apertura di nuove partite Iva, o una responsabilità diretta e personale più incisiva per gli amministratori di queste società usa e getta”.

“Nel nostro territorio, come a Rimini, questo tipo di operazioni si concentra in settori specifici, soprattutto nelle attività ricettive minori, dove è più facile mascherare operazioni irregolari dietro forme societarie lecite. Per questo è importante che l’attenzione su questi circuiti non venga meno: non si tratta solo di contrastare l’evasione fiscale, ma di tutelare chi fa impresa onestamente e salvaguardare il principio di concorrenza leale”, chiosa Magrini.

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