Cade parte di decorazione al Teatro Galli: Potere al Popolo: "manca un piano di manutenzione ordinaria"

Dalla manutenzione del lungomare alla gestione del teatro Novelli e del cinema Astoria, Potere al Popolo accusa l’amministrazione di mancare di un piano sostenibile e a lungo termine

A cura di Grazia Antonioli Redazione
07 febbraio 2025 11:53
Cade parte di decorazione al Teatro Galli: Potere al Popolo: "manca un piano di manutenzione ordinaria" - Il pezzo di decorazione caduto
Il pezzo di decorazione caduto
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Al Teatro Galli un pezzo di una decorazione di una colonna è caduto a terra. E’ successo domenica 2 febbraio. A segnalarlo, in una nota stampa, Potere al Popolo.

“Partiamo da questo episodio – si legge nella nota – apparentemente piccolo ma che solo per caso è stato privo di conseguenze, in quanto lo riteniamo indicativo di un grande e grave problema che colpisce la città di Rimini: la mancanza di una visione a lungo termine che abbracci le progettualità realizzate e realizzande.” 

Secondo Potere al Popolo manca “un serio, concreto e soprattutto sostenibile piano di manutenzione ordinaria.  Inutile spendere milioni di euro rincorrendo il sogno del lungomare più bello del mondo se poi non ci sono i soldi per gestirne l’ordinaria manutenzione i cui costi, come preventivabile, sono esplosi. E questo accade sia nella parte centrale, maggiormente curata nella realizzazione che nella periferia del vituperatissimo lungomare nord”.

I risultati di tale mancanza di manutenzione “sono sotto gli occhi di tutti gli utilizzatori. Inutile affermare di essere una grande città di cultura se poi chi assiste alle rappresentazioni rischia di essere colpito dai fregi decorativi del più importante teatro cittadino, se il teatro Novelli, uno dei più antichi teatri di Romagna, costruito negli anni 30 del secolo scorso, è inagibile da anni, vittima di abbandono ed incuria, se il cinema Astoria ed il complesso circostante sono da anni oggetto di interventi di ripristino ad oggi non ancora conclusi”.  

“Quello che come Potere al Popolo chiediamo all’amministrazione – chiosa la nota – è dunque di valutare con maggiore efficienza gli oneri (in termini di fruibilità, consumo di suolo e costi futuri) legati alla realizzazione dei sogni degli amministratori che rischiano di tramutarsi in incubi per i cittadini. Perché le grandi inaugurazioni portano consenso politico molto più delle piccole manutenzioni ma sono queste che costruiscono il benessere di chi, quotidianamente, vive i luoghi della nostra città.”

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