Calcio, Diegaro: per il baby Donati il primo gol. 'Il sogno è il professionismo'

il difensore di Savignano, classe 2006: 'Dedico la rete alla mia fidanzata e alla mia famiglia che mi segue con passione'

A cura di Stefano Ferri Redazione
22 ottobre 2025 20:01
Calcio, Diegaro: per il baby Donati il primo gol. 'Il sogno è il professionismo' - Emanuele Donati
Emanuele Donati
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Il gol che ha spianato la strada al Diegaro nel 3-1 rifilato al Bellaria, l’ha realizzato il difensore Emanuele Donati, classe 2006, al primo centro stagionale (“lo dedico alla mia fidanzata e alla mia famiglia che mi segue con passione”) risolvendo un batti e ribatti in area.

“Ho segnato qualche gol anche in Terza e in Seconda categoria con Around Sport, ma questo ha un sapore diverso, è più importante, e conto di realizzarne ancora di reti perché in area sulle palle inattive riesco a trovare lo spazio ed il tempo giusto, a leggere al meglio le traiettorie ed il colpo di testa è il mio forte” racconta il jolly nativo di Savignano.

Donati è nato terzino destro, ora si sta trasformando in difensore centrale (“devo dire che mi trovo bene”), ha assaggiato la serie D allenandosi durante la settimana con la prima squadra del San Marino di Cassani, il mister che lo ha voluto sul Titano, e giocando alla domenica con la Juniores di Cinquetti la prima stagione e di Belli la seconda.

Donati, la sua ambizione qual è?

“Nel tempo fare il calciatore professionista o almeno arrivare alla serie D. Conto che questa stagione sia il mio trampolino di lancio. In famiglia siamo quattro fratelli, Elia classe 2000, è il mio mentore. Era una promessa, a livello giovanile è arrivato alla Primavera col Cesena passando dalla Fiorentina, poi per un serie di infortuni milita nei campionati  dilettanti. Mi dà sempre i consigli giusti”.

E quella del Diegaro qual è?

“Giocarci i playoff fino alla fine, se riusciamo ad essere più cattivi sotto porta diventeremo una squadra pericolosa. Anche nella fase difensiva possiamo migliorare: al netto dei quattro gol subiti a Riccione saremmo a sei reti subite in sette partite, comunque un po’ troppi. Due volte sole abbiamo mantenuto la porta inviolata. Subìto il gol, dobbiamo imparare a restare compatti e ad evitare di prendere la seconda rete per tenere così la partita aperta. La vittoria sul Bellaria in una sfida ‘sporca’ in cui abbiamo sofferto e rischiato lo svantaggio è stata un segnale importante”.

Che differenze ha riscontrato rispetto al campionato Juniores?

“Beh, c’è più qualità, militano giocatori di esperienza, smaliziati. E’ più dura. Nel campionato Juniores quando prendi gol ti abbatti, qui trovi sempre i compagni che prendono la squadra sulle spalle e ti rincuorano in caso di errore, che fanno da supporto morale”.

Come giudica questo suo scorcio di stagione?

“Sono contento dell’approccio al campionato, a parte un turno saltato per squalifica ho sempre giocato. Devo migliorare sotto il profilo tecnico, affinare il passaggio e il lancio lungo perché da centrale gioco di più la palla e cerco di avviare l’azione: schierato sul centrodestra, il compito è facilitato dalla presenza dalla mia parte di Soumahin e più avanti di Bonandi. Anche sul lato fisico devo lavorare: sono seguito da un preparatore atletico per irrobustirmi e fronteggiare così meglio gli attaccanti più strutturati”.

Le partite in casa il Diegaro le gioca ora a Martorano ora a Diegaro dove il campo ha dimensioni più ridotte. La sua preferenza?

“Meglio il sintetico di Martorano, la palla gira meglio e lì esprimiamo il nostro gioco in maniera più efficace come si è visto a Riccione e a Cervia. E poi in fase offensiva Bonandi e Pasini hanno una frazione di tempo e di spazio in più per fare la giocata e non trovarsi subito l’avversario addosso”.

Dopo quattro risultati utili nelle ultime cinque partite il Diegaro è chiamato a dare continuità: domenica difficile trasferta sul campo della Stella. Una prova di maturità.

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