Caritas: sempre più famiglie in povertà assoluta, +43,3% in dieci anni

Nel 2024 sostenuti 277.775 nuclei

A cura di Riccardo Giannini Redazione
14 novembre 2025 12:37
Caritas: sempre più famiglie in povertà assoluta, +43,3% in dieci anni -
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La povertà assoluta in Italia continua a crescere e coinvolge una fetta sempre più ampia della popolazione. Secondo gli ultimi dati diffusi da Istat il 14 ottobre, oggi il 9,8% degli italiani, oltre 5,7 milioni di persone e 2,2 milioni di famiglie (pari all’8,4% dei nuclei), vive in condizioni di indigenza. Un fenomeno che, negli ultimi dieci anni, ha mostrato un incremento del 43,3%, segno di un radicamento progressivo che rende la povertà una componente strutturale del tessuto sociale del Paese.

A confermarlo è il Rapporto Caritas su povertà ed esclusione sociale in Italia, presentato questa mattina all’Università Roma Tre in vista della Giornata Mondiale dei Poveri. Il documento mette in luce come, alla crescente difficoltà economica, si associ sempre più spesso una fragilità multidimensionale: precarietà lavorativa, isolamento sociale, problemi abitativi e di salute.

Nel 2024, i Centri di Ascolto Caritas hanno sostenuto 277.775 famiglie, pari al 12% dei nuclei in povertà assoluta. Si tratta di un aumento del 3% rispetto al 2023 e del 62,6% rispetto al 2014. Più della metà delle famiglie seguite presenta almeno due forme di disagio appartenenti ad ambiti diversi, mentre una su tre soffre di tre o più criticità, a conferma della natura interconnessa e cumulativa delle nuove povertà.

Il Rapporto Caritas evidenzia, inoltre, il peso della stagnazione salariale sul peggioramento delle condizioni economiche degli italiani. Tra il 1990 e il 2020 l’Italia è risultata l’unico Paese dell’Ocse con una variazione negativa dei salari reali medi (-2,9%). Lo stesso periodo ha visto crescere la percentuale dei lavoratori a basso salario: dal 25,9% nel 1990 al 32,2% nel 2017.

Le categorie più colpite restano donne, giovani tra i 16 e i 34 anni, residenti nel Mezzogiorno e persone con contratti di lavoro part-time, spesso involontario.

A fotografare l’ampliamento del divario sociale sono anche i dati sulla distribuzione della ricchezza: il patrimonio medio dei 50.000 adulti più ricchi del Paese è più che raddoppiato dagli anni Novanta, mentre i 25 milioni di italiani più poveri hanno visto la loro ricchezza media ridursi di oltre tre volte, arrivando oggi a circa 7.000 euro pro-capite.

Preoccupante anche la diffusione della fragile capacità di risparmio: almeno 10 milioni di adulti dispongono di risparmi liquidi inferiori ai 2.000 euro, una soglia ritenuta del tutto insufficiente per fronteggiare uno shock improvviso come la perdita di lavoro o una malattia.

Il Rapporto Caritas conclude sottolineando la necessità di politiche mirate e strutturali, capaci di affrontare non solo la mancanza di reddito, ma anche la complessità delle vulnerabilità che caratterizzano le nuove forme di povertà nel Paese.

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