Che futuro per Villa Mussolini? L'associazione partigiani: "Diventi luogo di memoria"
L'Anpi: "La villa è una ferita: nemmeno l'unica che Mussolini inflisse a Riccione"
"Come Anpi auspichiamo fortemente che Villa Mussolini, già Margherita, possa in futuro essere luogo di memoria costruttiva, nonché rappresentazione e sede di attività che possano essere alternative di chi la rese tristemente famosa". È la posizione dell'associazione nazionale partigiani di Rimini, come riferisce l'Ansa, sulla messa all'asta della residenza di Riccione, vendita alla quale anche il Comune ha detto di essere
interessato.
"Villa Margherita per Riccione non è motivo di orgoglio. È una ferita: nemmeno l'unica che Mussolini inflisse a Riccione e ai suoi cittadini. Come quella volta che donna Rachele mise gli occhi sulla casa più bella di Viale Ceccarini. Il proprietario era Nissim Matatia, ebreo, commerciante di pellicce. Rifiuta di vendere. Dopo l'emanazione delle leggi razziali Matatia è costretto a cedere l'abitazione. Nel 1943 il commerciante viene deportato ad Auschwitz con tutta la sua famiglia. La villeggiatura dei Mussolini non era una pacifica convivenza, bensì un abuso di potere continuo allo scopo di soddisfare capricci costanti. Dicono che la storia non vada cancellata, siamo d'accordo. Resta; come la si può cancellare?", domanda Annarita Tonini, presidente Anpi provinciale. L'Anpi ricorda
anche che il consiglio comunale del 23 maggio "ha voluto revocare la cittadinanza onoraria del Duce. Perché non c'è nulla di cui farsi vanto, e nel 2025 è sano prenderne ufficialmente le distanze".
16.3°