Ciclabile Rimini–Novafeltria: riaperti tratti franati, una grande opportunità turistica per il territorio
La ciclabile da Rimini alla Valmarecchia è sistemata in molti tratti: natura e storia non mancano, ma serve più impegno per valorizzare il turismo.
Di Riccardo Valentini
Buone notizie per gli amanti del ciclismo fuori strada: è stato finalmente ripristinato il tratto di circa 300 metri della ciclabile Rimini–Novafeltria, danneggiato a Ponte Santa Maria Maddalena dall’alluvione che colpì la Valmarecchia nel maggio 2023 e che aveva causato una lunga e profonda frana, costringendo il Comune di San Leo a chiudere la ciclabile in località Ponte Santa Maria Maddalena. L’intervento, a cura del Comune di San Leo, è stato eseguito in modo impeccabile e consente oggi una percorrenza continua e sicura lungo tutto il tratto che da Ponte Santa Maria Maddalena porta a Pietracuta.
Abbiamo testato l’intero tracciato, partendo da Novafeltria fino a Rimini, e possiamo confermare che la ciclabile sia perfettamente percorribile, ben tenuta e godibile in ogni suo tratto.
Un tracciato panoramico tra natura, borghi e cultura
Da Novafeltria a Pietracuta, la pista è in ottime condizioni. L’unico punto critico (volendo fare i pignoli) rimane a Ponte di Santa Maria Maddalena, dove una ripida gradinata costringe i ciclisti a scendere dalla bici. In alternativa, esiste una variante che passa dall’ingresso dell’azienda Itab, ma obbliga a un tratto sulla trafficata SS258 Marecchiese, prima di reimmettersi sulla ciclabile dopo l’attraversamento del ponte. Sarebbe auspicabile la realizzazione di uno scivolo ciclabile in questo punto.
A Pietracuta, durante la primavera, l’estate e l’inizio dell’autunno, è presente la passerella provvisoria sul fiume Marecchia, che consente di guadare il fiume sotto il suggestivo Santuario della Madonna di Saiano, collegando la ciclabile alla sponda sinistra. Il Comune di San Leo ha però partecipato a un bando per finanziare la realizzazione della orami famosa passerella tibetana permanente in quel punto, ma al momento il sindaco Leonardo Bindi è ancora in attesa dell’esito del finanziamento. Anche se San Leo riuscisse ad ottenere i finanziamenti, immaginiamo tempi piuttosto lunghi, per cui per il momento accontentiamoci della passarella provvisoria percorribile nei mesi primaverili e estivi e in parte anche autunnali.
Una volta attraversato il fiume Marecchia e proseguendo sulla sponda sinistra del Marecchia, nel tratto di competenza del Comune di Poggio Torriana, si nota un importante lavoro di riqualificazione del percorso, il ponticello è stato allargato, sistemato e offre un invito gradevole piacevole e sicuro fino a Ponte Verucchio. Da Ponte Verucchio in avanti, la ciclabile scorre continua fino a Rimini, sempre sulla stessa sponda, attraversando Poggio Berni e Santarcangelo offrendo scorci naturalistici e paesaggistici di grande fascino. Il fondo è stato completamente sistemato e risulta perfetto anche per biciclette con gomme da strada o meglio, meno adatte al fuoristrada.
Una ciclabile pronta per il turismo, ma serve uno sforzo in più
Il percorso, lungo circa 40 chilometri considerando la partenza da Ponte Molino Baffoni, rappresenta un’occasione preziosa per il turismo sostenibile e il cicloturismo perchè collega il mare di Rimini al cuore della Valmarecchia regalando colline colori e paesaggi pittoreschi attraversando i territori storici dei Malatesta e Montefeltro. Tuttavia, per sfruttarne appieno il potenziale, ci sono ancora alcune migliorie da apportare:
Dare un nome ufficiale alla ciclabile: una denominazione riconoscibile aiuterebbe a promuoverla anche a livello nazionale ed europeo.
Installare una segnaletica adeguata: nei comuni attraversati – Rimini, Santarcangelo, Poggio Berni, Verucchio, San Leo e Novafeltria – servono cartelli chiari che indichino accessi, direzioni e punti di interesse turistico. Allo stesso tempo, lungo il percorso, sarebbe utile avere indicazioni sulle distanze, i borghi vicini, le eccellenze enogastronomiche e culturali da visitare.
La passarella tibetana permanente a Pietracuta che permette di guardare il fiume Marecchia e collegare la ciclabile che proviene da Novafeltria che corre sulla sponda destra del fiume a quella proveniente da Ponte Verucchio che corre sulla sponda sinistra del Marecchia
Cicloturismo: un’opportunità da cogliere
Il cicloturismo è in forte crescita: negli ultimi 5 anni ha registrato un aumento medio del 15% annuo in Italia e in Europa. Secondo gli ultimi dati, il 30% dei cicloturisti europei è alla ricerca di nuove ciclovie da scoprire, proprio come quella della Valmarecchia “Rimini – Novafeltria”.
Inoltre, il cicloturista è considerato un turista di qualità: se il turista “classico” spende in media 95 euro al giorno, il cicloturista arriva a 105 euro giornalieri, dimostrando maggiore interesse per esperienze autentiche, ospitalità diffusa e valorizzazione del territorio. Inoltre il cicloturista escursionista generalmente rispetta l’ambiente e il territorio
In conclusione, la ciclabile Rimini–Novafeltria rappresenta oggi un’infrastruttura strategica, pronta ad accogliere appassionati di bici locali e cicloturisti. Con pochi interventi mirati – come l’attribuzione di un nome ufficiale, una segnaletica chiara e una comunicazione coordinata – questo percorso può diventare una delle ciclovie più suggestive d’Italia. Un’opportunità concreta per generare ricadute economiche positive nei Comuni dell’entroterra riminese e per Rimini stessa, che potrebbe valorizzarla come attrazione sportiva, culturale e salutare da offrire tutto l’anno. Attraverso il cicloturismo e la ciclabile Rimini - Novafeltria bisogna creare una sinergia tra costa ed entroterra e a superare la tradizionale distinzione tra turismo balneare e turismo collinare, promuovendo un’offerta integrata capace di unire esperienze diverse in un unico percorso di scoperta. L’obiettivo è permettere al visitatore di vivere la spiaggia di Rimini e, al tempo stesso, esplorare i borghi storici della Valmarecchia, degustare i prodotti tipici, immergersi negli itinerari naturalistici durante tutto l’anno.
Promuoverla non sarebbe nemmeno difficile. Esiste, ad esempio, un’app molto popolare tra ciclisti escursionisti amanti del fuori strada di tutta Europa: si chiama Komoot. Quest’app consiglia sentieri e itinerari turistici lontani dal traffico, rendendo semplice scoprire percorsi adatti a uno stile di vita attivo e sostenibile. Komoot invia regolarmente notifiche personalizzate agli utenti iscritti, invitandoli a esplorare ciclovie come la Rimini–Novafeltria. Proprio per questo motivo, non sarebbero nemmeno necessari investimenti pubblicitari.
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