Coltivare la legalità: i giovani di Santarcangelo in Puglia nei campi di Libera

Il campo di volontariato sui beni confiscati alle mafie promosso da Libera si svolgerà a Cerignola, iscrizioni aperte

A cura di Redazione
05 giugno 2025 15:03
Coltivare la legalità: i giovani di Santarcangelo in Puglia nei campi di Libera -
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Anche quest'estate, per il quinto anno consecutivo, ragazze e ragazzi di Santarcangelo potranno partecipare ai campi di “E!state liberi”, promossi da Libera sui beni confiscati alle mafie: il viaggio a Cerignola (Foggia) si svolgerà dal 7 al 13 luglio 2025. 

L'età minima per partecipare è 14 anni e la scadenza per la pre-iscrizione è fissata al 9 giugno: per iscrizioni o informazioni è possibile scrivere un messaggio WhatsApp al numero 328/3076780 o sui canali social del Centri Giovani Rm25 di Rimini.

L'amministrazione comunale di Santarcangelo aderisce all’iniziativa tramite l’associazione Sergio Zavatta onlus di Rimini e il Centro giovani Rm25, insieme ai Comuni di Rimini e Cattolica, nell’ambito del progetto finanziato dalla Regione Emilia-Romagna.

Aperte fino al 9 giugno le iscrizioni a “E!state liberi”


“E!state Liberi” è il progetto di Libera finalizzato alla valorizzazione e alla promozione del riutilizzo sociale dei beni confiscati e sequestrati alle mafie, nonché alla formazione dei partecipanti sui temi dell'antimafia sociale e alla conoscenza dei territori coinvolti, attraverso una settimana di vita di campo, immersi in esperienze di impegno sociale e approfondimento.

Il campo “Il fresco profumo della libertà’”, in particolare, si svolgerà presso il bene confiscato alla mafia gestito dalla cooperativa sociale “Altereco”, denominato “Terra Aut” e intitolato alla memoria di Peppino Impastato: dal 2011 ad oggi il bene è diventato un luogo simbolo della lotta alla criminalità organizzata, creando occupazione, promuovendo inclusione sociale e aprendosi sin da subito al territorio anche grazie all'esperienza di “E!state liberi!”.

L’organizzazione è impegnata in attività agricole, formative, orientate all’inserimento lavorativo e sociale di persone che hanno vissuti di fragilità e alla promozione della cultura della legalità. Partecipare al campo è un’esperienza significativa di impegno per lasciare la propria traccia, conoscere, acquisire maggiore consapevolezza delle opportunità di lavoro e riscatto sociale che il riutilizzo sociale di un bene liberato dalle mafie può generare.

L’itinerario formativo seguirà diverse tappe: incontri con i familiari delle vittime di mafia, conoscenza delle realtà che gestiscono il campo, del territorio circostante e delle personalità di rilievo nella lotta alla criminalità organizzata, approfondimenti su agromafie e caporalato, sulle operazioni che hanno portato alle confische dei beni e sui percorsi di riutilizzo con economie alternative, sostenibili ed esempi di filiere pulite. Tra le attività previste anche il recupero dell'area esterna del bene, la partecipazione alla gestione ordinaria e delle colture (olivo, vite, orto), nonché la realizzazione di una proposta di progetto condiviso per il miglioramento del bene.

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