Cultura della legalità in scena al Cocoricò: anche il teatro diventa mezzo di prevenzione
Il monologo "Vorrei una voce" di Tindaro Granata, poi la firma di un nuovo protocollo per la legalità al Cocoricò di Riccione


Un successo travolgente ha accolto ieri sera (martedì 29 ottobre) “Vorrei una voce”, l’intenso monologo teatrale scritto e interpretato da Tindaro Granata, che ha trasformato il Cocoricò di Riccione in un luogo di emozione e riflessione intorno a temi profondi legati alla dignità, alla forza di risollevarsi e al desiderio di realizzare i propri sogni.

Il progetto, ispirato al lungo lavoro di Granata con le detenute della casa circondariale di Messina, ha riportato il pubblico presente negli anni Settanta e all’ultima iconica esibizione live di Mina, raccontando al contempo storie vere di riscatto e speranza e mostrando l’importanza umana e sociale di attività come quelle del teatro in carcere.
L’evento, realizzato grazie alla collaborazione di Riccione Teatro e dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata della Provincia di Rimini, ha confermato la forza del teatro come strumento di riflessione collettiva e di crescita personale, ed è stato l’occasione per siglare un importante e innovativo Protocollo d’intesa tra i gli enti.
A conclusione dello spettacolo infatti, gli amministratori dei comuni membri dell’Osservatorio – Riccione, Rimini, Bellaria Igea Marina, Misano Adriatico, San Giovanni in Marignano, Cattolica e Santarcangelo di Romagna – hanno firmato un accordo, già approvato dalle rispettive amministrazioni, che pone la cultura e il teatro al centro della prevenzione alla criminalità, sottolineando il ruolo del teatro come strumento di promozione della legalità e di costruzione di una società più giusta.

Al termine della serata, il giornalista Oliviero La Stella ha guidato una toccante conversazione con Tindaro Granata e Daniela Ursino, responsabile del progetto “Il Teatro per Sognare” a Messina, approfondendo il rapporto tra carcere e teatro, e riflettendo sulla necessità di pene dignitose e rieducative. La discussione ha rafforzato l’importanza del teatro e delle arti come veicoli per la maturazione e il reinserimento sociale.