Dalla Rimini di Tondelli alla Rimini metropolitana: la mostra che racconta un’epoca

Era la Rimini di Hollywood, del Grand Hotel e dei giovani che cambiavano tutto

A cura di Redazione
24 ottobre 2025 12:04
Dalla Rimini di Tondelli alla Rimini metropolitana: la mostra che racconta un’epoca -
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Inaugura giovedì 30 ottobre (ore 17.30) all’ala nuova del Museo della Città Rimini80. Viaggio nell’immaginario metropolitano della Rimini di Tondelli, la mostra curata da Fabio Bruschi che vuole essere un omaggio ad una stagione di libertà e sperimentazione, oltre a proporsi come invito a ripensare il rapporto tra città, identità e rappresentazione.

Un progetto espositivo che si inserisce nel percorso di “Rimini 80”, il cartellone di appuntamenti che da giugno ha attraversato e contaminato la programmazione culturale della città traendo ispirazione dalle parole Pier Vittorio Tondelli e dal suo romanzo Rimini, a quarant’anni dalla sua prima pubblicazione.

La mostra occupa tutti gli spazi del secondo piano dell’Ala nuova. Ogni stanza è a tema: un percorso che inizia con la Rimini Riviera metropolitana come la vedeva dall’alto di Gabicce Pier Vittorio Tondelli: una striscia di luce nel buio della notte, un argenteo strass che si spingeva fino ai lidi ravennati e oltre, per decine di chilometri, come una Los Angeles della East Coast, come Hollywood, ma anche, per la prima volta, semplicemente come Rimini: nel titolo di un album di Fabrizio De André (1978), nel romanzo di successo di Tondelli (1985) o nel cinepanettone estivo di Sergio Corbucci che addirittura la raddoppia, “Rimini Rimini” (1987).

Da “Rimini come Hollywood” a “Rimini come Rimini”: il percorso espositivo racconta gli anni in cui la città romagnola smette di essere solo palcoscenico balneare e diventa laboratorio culturale e specchio di una nuova Italia.

La Rimini del 1980 è, infatti, un vero e proprio laboratorio aperto. Le storie che la abitano trovano nel mare e nella città la loro scenografia dove teatro, musica, cinema, politica e arte si intrecciano. Come auspicava Renato Nicolini, i confini tra “alto” e “popolare” si dissolvono, così si giunge a una generazione, quella descritta da Pier Vittorio Tondelli, che inizia a raccontarsi attraverso i propri consumi culturali. Essi non sono soltanto forme di intrattenimento, ma strumenti di cambiamento e partecipazione.

Il percorso espositivo non è solo una raccolta di ricordi, ma un vero e proprio viaggio attraverso manifesti, cataloghi, fotografie, reportage, bozzetti e memorie visive che ci raccontano gli anni in cui Rimini fu in grado di diventare un crocevia di libertà e creatività. Sono tasselli di un mosaico vivo, testimoni di un’epoca in cui la cultura era esperienza collettiva, vibrante e irripetibile.

Il percorso espositivo, curato da Fabio Bruschi, presenta numerosissimi materiali inediti che restituiscono la vivacità di quegli anni. Dal servizio fotografico di Oliviero Toscani al Grand Hotel (1982) all’audio originale della prima presentazione di “Rimini” a Correggio da parte di Pier Vittorio Tondelli (1985); dalle parate del Teatro Valdoca (1980) ai flyer new wave di Castelvetro, Sirotti, Garattoni e Tonti; dalle fotografie di Stefano Ferroni dell’“Estate culturale riminese” (1980) e dei concerti rock alla Serie fotografica “Sacchi a pelo” di Minghini, Paritani e Foto Riccione; dalle immagini storiche della visita di Enrico Berlinguer alla Galleria dell’Immagine (1980) a quelle di Palmiro Togliatti che inaugura a Viserba la Sala Sirenetta (1957), lo stesso luogo che una generazione dopo diventerà lo Slego, cuore pulsante della nightlife riminese.

Berlinguer in piazza Cavour a Rimini
Berlinguer in piazza Cavour a Rimini

Negli anni Ottanta la cultura e la società italiane cambiarono per sempre volto. Rimini, in quegli anni, da periferia si fa centro e diventa un osservatorio privilegiato del contemporaneo. La mostra RIMINI80 vuole raccontare quello slancio, la genesi di un nuovo immaginario, in cui la Riviera si scopre metropolitana, la vacanza si trasforma in racconto, la giovinezza diviene cultura.

Una mostra che parla al presente, attraverso la luce di quegli anni.

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