Dazi di Trump, insidie anche per il vino e l'olio di Valmarecchia e Valconca

Le imprese riminesi temono i dazi statunitensi, impattanti sull'export

A cura di Riccardo Giannini Redazione
03 aprile 2025 12:54
Dazi di Trump, insidie anche per il vino e l'olio di Valmarecchia e Valconca - Immagine di repertorio
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Anche nel territorio riminese si registra preoccupazione delle imprese e delle aziende che hanno in quello statunitense uno dei principali mercati dell’export.

Lo riferisce il presidente della Provincia di Rimini Jamil Sadegholvaad, citando anche i dati del rapporto sull’economia a cura della Camera di Commercio. Nel 2024 il peso dell’export riferito al pil è stato pari al 26,4%, 2,92 miliardi di euro, in crescita del 12,6% rispetto al 2019.

Il 12,8% del 54,7% dell’export verso destinazioni Ue fa riferimento al mercato statunitense, soprattutto quello legati a macchinari e apparecchi meccanici e prodotti tessili, dell’abbigliamento e calzature: “E quella del territorio riminese è un’incidenza maggiore a quella delle altre province romagnole (Ravenna 8,6%, Forlì-Cesena 6,6%) e in linea con quella di Bologna (13,1%)”.

L’imposizione dei dazi, in un quadro di generale rallentamento dell’economia globale, “non lascia dormire sogni tranquilli, soprattutto in considerazione del fatto che tra i principali settori che trainano le esportazioni verso gli Usa ci sono ambiti che rappresentano filiere radicate nel nostro territorio e più in generale in Regione quali la meccanica, l’agroalimentare con l’olio e il vino delle nostre colline della Valmarecchia e della Valconca, il grande polo del tessile in particolare tra San Giovanni in Marignano e Cattolica”.

Si tratta di settori che “hanno saputo conquistare negli anni importanti fette di mercati internazionali e che oggi rischiano di pagare lo scotto di queste estreme politiche protezionistiche statunitensi”.

In conclusione il primo cittadino sollecita il Governo a elaborare strategie, in relazione con i partner europei, “per arginare le eventuali conseguenze di quella che potrebbe profilarsi come una guerra commerciale a tutti gli effetti e che soprattutto metta in campo politiche di sostegno concreto alle piccole e grandi imprese che reggono l’economia del Paese”.

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