De Pascale nuovo presidente della giunta Emilia Romagna: duro attacco di Morrone al Pd, "Bonaccini dichiarazioni becere"

De Pascale nuovo governatore regionale, le dichiarazioni della politica

A cura di Riccardo Giannini Redazione
19 novembre 2024 11:47
De Pascale nuovo presidente della giunta Emilia Romagna: duro attacco di Morrone al Pd, "Bonaccini dichiarazioni becere" - Michele De Pascale PH ANSA
Michele De Pascale PH ANSA
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Michele De Pascale, ex sindaco di Ravenna, è il successore di Stefano Bonaccini alla guida della giunta regionale Emilia Romagna. Il voto premia dunque la coalizione del centrosinistra.

Di seguito i commenti politici sulle elezioni regionali 2024.

Filippo Sacchetti (segretario provinciale Pd)

Quello di oggi è un risultato straordinario, che viene a premiare e coronare un lunghissimo lavoro collettivo che ha scandito e caratterizzato questi anni di segreteria provinciale: un periodo che ci ha consolidato come classe dirigente del territorio, ci ha permesso di riconquistare la fiducia di molti cittadini e di eleggere sindaci anche dove non vincevamo da tempo, arrivando a portare il Partito Democratico oltre il 40% in provincia di Rimini. Un numero figlio del lavoro costante degli amministratori, di una classe dirigente giovane e competente e dei Circoli fra la gente e nelle comunità. Mi piace poi evidenziare lo straordinario successo del centro sinistra, che è tornato maggioranza in gran parte della provincia e di un Pd che si conferma grande motore di una coalizione in cui insieme alle forze tradizionali si registra il grande contributo delle forze civiche Sono infine molto soddisfatto per l’ottimo risultato di tutti i nostri candidati, che hanno trainato la lista De Pascale a un’affermazione straordinaria, in linea ai risultati dell’intera regione”.

Jacopo Morrone (Segretario Lega Romagna)

“È presto per fare considerazioni e analisi ponderate sui numeri reali, mi limito a commentare alcune dichiarazioni di esponenti Pd pubblicate dai media e a fare alcune valutazioni sulla sensibile diminuzione dei votanti in Emilia Romagna rispetto alle elezioni precedenti. Fa bene Michele De Pascale a fare festa prima di varcare la soglia dei palazzi regionali come presidente perché come entrerà si accorgerà che c’è poco da festeggiare. La situazione è molto precaria e ingarbugliata e non è un caso se, già a poche ore dal voto, invia una colomba di pace al Governo chiedendo una ‘pax istituzionale’. Ma chi crede più a questo Pd dove ci deve essere non poca confusione se a Elly Schlein preme tanto dichiararlo ‘unito e coeso’? Non dimentichiamo il calo degli elettori, un calo drastico che l’ineffabile Andrea De Maria giustifica con il fatto che il risultato era dato sostanzialmente per scontato. A suo dire, quindi, tanti elettori anche di sinistra non avrebbero votato perché era inutile o forse perché in disaccordo con le scelte politiche del partito? Il Pd mantiene il proprio primato in Emilia-Romagna, questo è sicuro, ma De Pascale faccia chiarezza su certe sue dichiarazioni riportate dai media: l’Emilia-Romagna è una terra dai valori ‘fortissimi’ perché concede più voti al Pd? Pessima affermazione che ancora una volta dà la misura dell’arroganza della classe dirigente piddina per la quale solo i suoi elettori sarebbero i detentori di questi ‘valori’ contro le altre migliaia di emiliano-romagnoli che non lo sono. Il vizio di attribuirsi primati morali che non ha pervade tutto il Pd: non possiamo non stigmatizzare anche Irene Priolo quando dichiara che ‘sta vincendo chi ha dimostrato di amare di più la propria terra’. Complimenti a Priolo a cui dovrebbe rivolgersi De Pascale quando parla di ‘speculazioni politiche di scontro’. Qui chi innesca sempre e comunque la guerra è la sinistra: gli avversari politici, inutile nasconderlo, rimangono nemici da abbattere. Lo abbiamo visto nelle piazze degli antagonisti mai criticate da sindaci e esponenti del Pd. Da parte nostra abbiamo fatto il possibile, come ha fatto il possibile Elena Ugolini. Una candidata civica vera, ben individuata da Fratelli d’Italia e sostenuta con forza dall’intera coalizione. A lei il nostro ringraziamento più sincero e amichevole per aver combattuto una battaglia molto difficile: l’ha fatto con sapienza e coerenza, con la forza delle idee, delle parole e dei progetti, senza mai scadere in dichiarazioni pregiudizialmente ostili e becere, come invece ha fatto ripetutamente Stefano Bonaccini vero e tipico esempio delle politiche voltagabbana del Pd emiliano-romagnolo”.

Andrea Gnassi (deputato Pd)

“Quella di oggi è una straordinaria vittoria per Michele De Pascale, per il centrosinistra e per l’Emilia Romagna, una regione fiera e orgogliosa ma pronta al cambiamento e all’innovazione, la vittoria della concretezza e della responsabilità. Consapevoli dei tanti pregi della regione, non abbiamo mai negato i problemi, anzi ne abbiamo parlato per provare ad affrontarli con soluzioni concrete. Ora con De Pascale è il tempo del nuovo impegno per affrontare le nuove traiettorie di sviluppo, innovazione, ecomomia e lavoro. E’ il tempo della difesa del rilancio e della riorganizzazione della sanità pubblica. E il tempo di finire speculazioni nazionali sull’Emilia Romagna per affrontare il cambiamento climatico e il dissesto idrogeologico .Lo faremo per gli emiliano romagnoli, costruendo  provando a farla sempre più forte una regione, l’Emilia Romagna, di cui può andare fiera l’Italia intera…”

Marco Croatti, Gabriele Lanzi, Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle)

“Grande soddisfazione per la vittoria di De Pascale, risultato che testimonia la forza e la coerenza di una coalizione il cui programma disegna una traiettoria politica nuova per l’Emilia-Romagna. Grazie al nostro contributo, abbiamo posto le basi per una regione più verde e sostenibile, più inclusiva e innovativa. Le politiche di discontinuità tracciate con questa vittoria rappresentano una risposta concreta e ambiziosa alle sfide del nostro tempo. Siamo inoltre soddisfatti per aver respinto l’attacco di questa destra, le cui ricette sbagliate e pericolose avrebbero compromesso i valori e il futuro della nostra terra. Il dato dell’astensionismo rappresenta un dolore profondo per chi crede nella possibilità di cambiare ciò che non va attraverso gli strumenti democratici. La disillusione e la sfiducia verso la politica feriscono al cuore la democrazia stessa, lasciando spazio alla frustrazione e al disimpegno. Questo è un segnale di allarme che dobbiamo affrontare con determinazione, dimostrando che non tutti i politici sono uguali e che il cambiamento è possibile. Il risultato del M5S: determinazione per un futuro migliore, più inclusivo e sostenibile”.

Daniela Angelini Sindaca di Riccione

“Mi ero illusa che a urne chiuse sarebbe finalmente terminata questa strumentale, e a tratti purtroppo becera, campagna denigratoria della città di Riccione. Devo constatare ancora oggi che non è così: si intende proseguire in questa narrazione fantasiosa, persistendo nel raccontare un’inesistente città in caduta libera, non curandosi dei danni che si possono arrecare alla città stessa”. 

La sindaca di Riccione Daniela Angelini invita la consigliere comunale Renata Tosi a restare ancorata alla realtà. “Ho letto dei suoi festeggiamenti e me ne rallegro – aggiunge la prima cittadina -, mi congratulo delle sue 2.485 preferenze così come per le 4.156 del nostro presidente del consiglio comunale Simone Gobbi e delle 1.090 di un’altra riccionese, Antonia Barnabè. Trovo invece disdicevole il tentativo surreale di voler dare una distorta lettura in chiave comunale delle elezioni regionali”.

La sindaca di Riccione respinge in maniera categorica che, come ha sostenuto Renata Tosi, “a pesare sia stata la cattiva esperienza amministrativa ancora in corso”. “Non sono una politica di mestiere – aggiunge Angelini – ma i numeri credo di saperli leggere e credo anche di sapere distinguere il voto amministrativo comunale da quello regionale o da quello delle elezioni politiche o europee”.

Riccione, ormai da molte tornate elettorali, tende sempre a premiare il centrodestra nelle elezioni che non sono amministrative. “Ma quale ribaltone a Riccione? Nella nostra città Ugolini ha superato De Pascale di meno di due punti percentuali, 49,78% a 47,86% – osserva Angelini -. Più che di ribaltone, se proprio si vogliono fare confronti, parlerei di recupero di consenso del centrosinistra che nelle regionali del 2020, con Bonaccini, si era fermato al 44,86%, contro il 49,69% di Bergonzoni”.

La sindaca sottolinea che se il voto regionale rappresentasse un premio, o una bocciatura, rispetto al lavoro di un sindaco in carica, allora la coalizione di centrodestra, due anni dopo, nel 2022, avrebbe dovuto vincere a mani basse: i riccionesi consegnarono invece la città alla coalizione guidata da Daniela Angelini addirittura al primo turno, con oltre 12 punti percentuali sul candidato di centrodestra, Stefano Caldari. Un dato clamoroso, se non si tenesse conto della differenza tra il voto locale e quello politico, soprattutto considerando che nello stesso anno, alle elezioni politiche, nella città di Riccione il centrosinistra si fermò al 33,06% (di Andrea Gnassi) contro il 45,61% del centrodestra (Jacopo Morrone).

Anche rispetto al concetto di “vittoria”, espresso da Renata Tosi insieme a quello di “rimpianto da trasformare in un nuovo corso”, Angelini osserva che “mi spiace passare da guastafeste ma questo trionfo io proprio fatico a leggerlo nei numeri delle elezioni regionali appena concluse”. Sommando il voto di tutte le cosiddette civiche di centrodestra a quello di Forza Italia, il risultato su Riccione è stato del 18,64%. “Ammesso e non concesso che queste tornate elettorali possano essere paragonate, nel 2017 le liste civiche a sostegno di Renata Tosi più Forza Italia avevano raggiunto quasi il 26%, mentre nel 2022 erano a quasi il 27%, e nel 2014 addirittura al 28%. Entro nel mio ufficio ogni giorno con un profondo senso di autocritica e con l’obiettivo di migliorare il mio operato per il bene dei riccionesi: faccio però una fatica enorme a interpretare questi dati come una bocciatura dei riccionesi”. 

Angelini conclude argomentando che “negli ultimi tre mesi le cosiddette liste civiche di centrodestra hanno avviato una campagna fortemente denigratoria a danno della città di Riccione al fine di guadagnare consensi. Questi consensi però, e non mi stupisce affatto, non sono arrivati: i riccionesi si sono stufati di essere strumentalizzati. Le cosiddette civiche hanno cercato di vendere un prodotto immaginario, che non esiste: una fantasiosa città che sta collassando. Come il Cacao meravigliao della canzone di Renzo Arbore: qualcuno all’inizio aveva persino cercato di comprarlo nei negozi. Poi si era capito che si trattava di un prodotto dell’immaginazione ed era finita lì. Qui a Riccione qualcuno continua a fare girare sempre lo stesso disco rotto. Amen”. 

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