Decreto Sicurezza nel mirino della Cassazione: "Eccessi di urgenza e sanzioni sproporzionate"

Una relazione tecnica di 129 pagine evidenzia i rischi di incostituzionalità del provvedimento

A cura di Redazione
27 giugno 2025 18:09
Decreto Sicurezza nel mirino della Cassazione: "Eccessi di urgenza e sanzioni sproporzionate" -
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L’Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione solleva dubbi di legittimità e tenuta costituzionale sul Decreto Sicurezza, in una corposa relazione di 129 pagine. Secondo gli esperti della Suprema Corte, il provvedimento presenta gravi criticità, a partire dal ricorso improprio alla decretazione d'urgenza, fino all’eterogeneità delle norme e alla sproporzione delle sanzioni penali previste. 

Al centro delle osservazioni, la scelta del governo di trasformare in decreto legge e quindi di accelerarne l’iter, un testo che era già stato approvato in prima lettura dalla Camera il 18 settembre 2024 e trasmesso al Senato. Secondo la Cassazione, non vi sarebbe stato alcun evento nuovo o fatto straordinario tale da giustificare il passaggio alla decretazione d’urgenza. Una scelta che, si legge nella relazione, ha comportato una "compressione del dibattito parlamentare", impedendo un confronto approfondito e limitando la possibilità di apportare emendamenti sostanziali.

Inoltre, la Corte denuncia l’estrema disomogeneità del testo, che contiene norme su temi tra loro distanti, rendendo difficile una valutazione organica e coerente. Un’anomalia che, secondo l’Ufficio del Massimario, rischia di compromettere la chiarezza e l’efficacia della norma, e che potrebbe sollevare ulteriori obiezioni di legittimità.

Particolarmente critico è anche il giudizio sulle sanzioni penali previste dal decreto. La Cassazione richiama il principio di proporzionalità, sottolineando che ogni norma che incide sulla libertà personale deve essere soggetta al controllo di legittimità costituzionale, per evitare l’adozione di pene "manifesta­mente irragionevoli" o "non proporzionate alla gravità del fatto".

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