Dehors fondamentali per i ristoratori riminesi: "Ridurre margine soprintendenza"

I dehors tra i temi del dibattito tra gli operatori della Fipe e l'assessore del Comune di Rimini Magrini

A cura di Riccardo Giannini Redazione
23 ottobre 2024 16:11
Dehors fondamentali per i ristoratori riminesi: "Ridurre margine soprintendenza" - FOTO DI REPERTORIO
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Sicurezza e dehors all’ordine del giorno dell’incontro in Confcommercio a Rimini con l’assessore alle attività economiche Juri Magrini. Il presidente provinciale Fipe Gaetano Callà e una delegazione di operatori titolari di ristoranti, pub, pizzerie e bar si sono confrontati con l’assessore su diversi temi di interesse per la categoria e il territorio.

In particolar modo gli operatori hanno espresso preoccupazione per lo smercio a basso costo di alcol dei minimarket del lungomare di Rimini sud, specie nel periodo estivo. “Degrado, insicurezza reale e percepita sono solo alcuni degli elementi collegati a tale fenomeno, che una città turistica come Rimini non può permettersi”, evidenzia Callà.

“Interessante – prosegue Callà – l’analisi del fenomeno anche dal punto di vista della nuova Legge regionale 12/2023 sugli hub urbani e di prossimità la quale, nella prospettiva di garantire nuova linfa e decoro ai tessuti commerciali cittadini, dà la possibilità alle amministrazioni pubbliche di delineare aree comunali in cui impedire, o quantomeno limitare, l’apertura di determinate attività commerciali e artigianali”.

Sul tema Dehors, fondamentali per l’offerta di ristorazione e per l’offerta turistica, si è discusso dell’azione portata avanti dalla Fipe, a livello nazionale, nel presisidare la delega al Governo sulla base del Decreto Legge Concorrenza, “in un’ottica di semplificazione delle procedure amministrative e il ridimensionamento della discrezionalità della Soprintendenza”.

“Unitamente a questo, abbiamo voluto sottolineare la necessaria tutela delle attività di pubblico esercizio dai variegati fenomeni di abusivismo della ristorazione, ribadendo il principio per cui stesso mercato, stesse regole”, chiosa Callà.

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