Doppio trapianto da vivente, il miracolo di una piccola bimba di 6 mesi a Torino

Una rara malformazione del fegato sembrava condannarla a pochi giorni di vita, ma un doppio trapianto e il dono di una madre le restituiscono il futuro

A cura di Redazione
30 giugno 2025 07:21
Doppio trapianto da vivente, il miracolo di una piccola bimba di 6 mesi a Torino - PH Ansa
PH Ansa
Condividi

Il destino di una bimba di pochi mesi sembrava segnato. Una rara malformazione delle vene biliari le aveva causato un’insufficienza epatica gravissima, tanto da non lasciare speranze ai medici. Ma la tenacia dell’amore materno e l’eccellenza medica della Città della Salute di Torino hanno riscritto la sua storia.

La neonata, venuta alla luce lo scorso dicembre, è arrivata al Pronto soccorso dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino ad aprile con un quadro clinico disperato: ittero severo, liquido nell’addome, fegato compromesso. I gastroenterologi pediatrici diretti dal professor Pierluigi Calvo hanno immediatamente compreso la gravità della situazione, inserendola in lista d’attesa per un trapianto. Ma i giorni passavano senza che arrivasse un organo compatibile. Il peggioramento era continuo.

“Il tempo a disposizione era sempre meno – racconta la madre, 32 anni – ho deciso per questo. Avrei fatto qualunque cosa per salvarla”. Dopo gli esami di compatibilità, e con il nulla osta del Tribunale di Torino e del Centro Nazionale Trapianti, la giovane donna è diventata la donatrice per la propria figlia.

Così, due settimane fa, madre e figlia sono entrate insieme in sala operatoria al Centro Trapianto Fegato delle Molinette. L’équipe del professor Renato Romagnoli, da poco direttore del Dipartimento di Chirurgia Generale e Specialistica e dei Trapianti, ha prelevato la parte sinistra del fegato della madre, quella più piccola e idonea per un neonato.

Ma il trapianto si è rivelato ancora più complesso: i chirurghi hanno scoperto un grave restringimento della vena porta, che trasporta il sangue al fegato. La soluzione è stata un vero e proprio autotrapianto: la vena giugulare della bimba è stata prelevata dal collo e usata per sostituire il tratto compromesso.

Tredici ore ininterrotte in sala operatoria, con il supporto di decine di professionisti tra chirurghi, infermieri, tecnici, laboratori analisi e banca del sangue. E alla fine, una nuova possibilità di vita.

“Ci avevano dato qualche settimana, ora sembra possa avere tutta la vita davanti. Un miracolo”, dice commosso il papà. Oggi, la bimba ha già iniziato la riabilitazione nutrizionale ed è prossima alla dimissione.

L’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, ha elogiato il "grande gesto d’amore della madre coniugato con l’eccellenza dei nostri sanitari", mentre il commissario della Città della Salute, Thomas Schael, ha sottolineato come questo intervento dimostri "l’elevata qualità di un centro che merita il ruolo di Irccs per i trapianti".

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Altarimini sui social