Educazione all’affettività nelle scuole: approvato l’Ordine del Giorno a Rimini
Il Consiglio Comunale di Rimini ha approvato un ordine del giorno per l’educazione affettiva nelle scuole


Nella serata di ieri (giovedì 30 gennaio) il Consiglio Comunale di Rimini ha approvato con 17 voti favorevoli, 9 contrari e zero astenuti l’Ordine del Giorno presentato dai consiglieri Edoardo Carminucci, Marco Tonti e Giuliano Zamagni con oggetto: “Educazione all’affettività nelle scuole”.
“L’OdG – spiegano i promotori – mira a essere uno sprone positivo per scuole e dirigenti scolastici, valorizzando le migliori pratiche già in atto. Pur nel rispetto dell’autonomia scolastica, portare all’attenzione pubblica un tema così cruciale è apparso doveroso. L’Italia è tra i pochi paesi UE, insieme a Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia e Romania, a non rendere obbligatoria l’educazione affettiva e sessuale”.
Secondo dati Istat (2024), il 21,6% dei ragazzi e il 18,4% delle ragazze ha avuto il primo rapporto sessuale prima dei 16 anni; per l’Istituto Superiore di Sanità (2021), il 6,7% già a 14 anni o meno. La Società Italiana di Contraccezione (2017) rileva che il 10% degli adolescenti non usa metodi contraccettivi, mentre un adolescente su 20 contrae un’infezione sessualmente trasmessa. Oltre la metà delle nuove infezioni di HIV riguarda giovani tra i 15 e i 24 anni. Inoltre, nel 2022-23 il 3,8% degli studenti ha subito bullismo omofobico sistematico (+270% rispetto al 2020-21).
I consiglieri chiedono “un piano per l’educazione all’affettività che integri moduli dedicati alla salute riproduttiva e in un’ottica di parità di genere, coinvolgendo famiglie, docenti e istituzioni scolastiche in percorsi di formazione e dialogo per una società più inclusiva e consapevole”.
“È altresì urgente – aggiungono – una legge che contrasti ogni forma di violenza e discriminazione, promuovendo il rispetto di eguaglianza e pari opportunità e coinvolgendo le famiglie attraverso l’informazione, la pubblicità e un’attenta comunicazione, tesa anche a far loro riscoprire e riappropriarsi della primigenia responsabilità educativa verso le loro figlie e i loro figli”.