“Estate dei Diritti” a Riccione: una proposta educativa contro disagio e baby gang
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani invita Comune e scuole ad attivare un piano formativo estivo fondato su legalità, creatività e cittadinanza attiva.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) esprime forte preoccupazione per i recenti episodi di violenza giovanile a Riccione, coinvolgenti anche minorenni. Tali fenomeni, secondo il CNDDU, evidenziano un profondo disagio educativo e relazionale che richiede risposte urgenti. Il Coordinamento propone l’attivazione nella città romagnola di un progetto sperimentale ispirato al modello nazionale “Estate dei Diritti”, con attività formative e inclusive rivolte ai giovani, da realizzare anche nei mesi estivi. L’obiettivo è trasformare il territorio in un presidio educativo attivo, promuovendo cittadinanza, legalità, inclusione e partecipazione, attraverso una rete di collaborazione tra scuole, istituzioni e comunità locali.
La nota stampa del Cnddu
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profonda preoccupazione per i recenti episodi di violenza verificatisi a Riccione, che hanno coinvolto gruppi di giovanissimi, tra cui diversi minorenni. Le immagini di risse urbane, lanci di bottiglie e fughe disordinate all’arrivo delle forze dell’ordine delineano un quadro che va ben oltre la semplice trasgressione adolescenziale, indicando piuttosto un disagio radicato, un vuoto educativo e relazionale che chiede risposte urgenti e sistemiche.
Non è sufficiente continuare a parlare di “baby gang” e misure repressive. È indispensabile riconoscere che ci troviamo di fronte a un malessere giovanile che si alimenta anche dell’assenza di spazi formativi accessibili, della mancanza di modelli positivi, del vuoto educativo che troppo spesso caratterizza i mesi estivi. In tal senso, il Coordinamento ribadisce con forza la necessità di un coinvolgimento attivo e continuativo delle istituzioni scolastiche anche nel periodo estivo, affinché esse possano rappresentare un presidio educativo stabile e concreto, capace di prevenire forme di marginalità, isolamento e conflitto.
In particolare, si ritiene opportuno avviare a Riccione un progetto educativo sperimentale, ispirato al modello del programma “Estate dei Diritti”, già proposto a livello nazionale. Tale iniziativa intende proporre un’azione formativa integrata, capace di coinvolgere i giovani in attività ad alto valore educativo e innovativo, sviluppando percorsi che uniscano cittadinanza attiva, nuove tecnologie, creatività espressiva e sport. L’idea è quella di restituire ai ragazzi non solo opportunità di socializzazione e svago, ma anche strumenti per comprendere sé stessi, gli altri e il contesto in cui vivono, stimolando il pensiero critico e il senso di responsabilità.
Il progetto si articolerebbe in una serie di interventi educativi distribuiti in spazi pubblici e scolastici della città, con l’obiettivo di trasformare luoghi potenzialmente critici in ambienti accoglienti e formativi. Attraverso laboratori digitali, percorsi di video storytelling civica, attività teatrali e performative, esperienze sportive guidate da educatori qualificati e momenti di confronto sui temi dei diritti umani e della legalità, si intende favorire un cambiamento culturale che parta proprio dai giovani, restituendo loro protagonismo, fiducia e senso di appartenenza.
La proposta, rivolta a tutti i giovani del territorio – indipendentemente dalla loro origine, appartenenza sociale o linguistica – mira a costruire una rete territoriale di supporto fondata sulla collaborazione tra scuola, famiglie, enti locali, forze dell’ordine, realtà associative e professionisti dell’educazione. In questo modo, la città di Riccione potrebbe divenire un modello positivo di risposta educativa ai fenomeni di disagio minorile, capace di coniugare prevenzione e innovazione in un’ottica inclusiva.
Il CNDDU auspica pertanto l’attivazione, già nelle prossime settimane, di un tavolo di lavoro interistituzionale che coinvolga il Comune di Riccione, le scuole del territorio, i servizi sociali, le associazioni culturali e sportive, nonché i rappresentanti delle famiglie e delle comunità giovanili. L’obiettivo è delineare un piano operativo concreto, sostenuto da adeguate risorse e aperto al contributo di tutti coloro che credono nell’educazione come strumento di coesione sociale e crescita democratica.
In un momento in cui il disorientamento e la conflittualità rischiano di imporsi come linguaggi abituali tra i più giovani, è compito delle istituzioni educative – in primo luogo della scuola – riaffermare il proprio ruolo guida, anche al di fuori del calendario scolastico ordinario. Solo attraverso una presenza costante, qualificata e capace di ascolto sarà possibile contrastare fenomeni di violenza e marginalità, promuovendo invece inclusione, rispetto e partecipazione attiva alla vita della comunità.