Federmoda: con il caldo le vendite sono diminuite del 6%. Zanzini: “Occorre una regolamentazione”

“Ci aspettiamo che venga mitigato l’impatto delle imposte, a partire da una revisione della Tari”

A cura di Redazione
09 ottobre 2023 15:53
Federmoda: con il caldo le vendite sono diminuite del 6%. Zanzini: “Occorre una regolamentazione” - Gianmaria Zanzini
Gianmaria Zanzini
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Il persistente caldo durante il mese di ottobre rappresenta senza dubbio un’emergenza per il settore della moda al dettaglio, come afferma il presidente regionale di Federazione Moda Italia – Confcommercio, Giammaria Zanzini. Questa situazione climatica insolita ha gravi conseguenze sul commercio di abbigliamento e calzature, e i dati iniziali provenienti dalle aziende associate confermano questa preoccupante tendenza. Non solo l’Emilia Romagna, ma l’intero Paese ha sperimentato una diminuzione delle vendite del 6% a settembre.

“Come Federazione Moda Italia – Confcommercio  – precisa Zanzini – riteniamo fondamentale mettere sul tavolo della discussione il patto di filiera con i fornitori per prorogare le scadenze dei pagamenti autunnali. I rialzi di listino e il mantenimento dei budget dettati dall’industria della moda potrebbero a brevissimo non essere più economicamente sostenibili dai commercianti e dagli stessi consumatori, alle prese con i rincari generalizzati. Se fino ad oggi i commercianti hanno svolto una funzione di contenimento degli aumenti dei listini, riducendo i ricavi per rendere il prodotto appetibile, ora questo processo non è più sostenibile: si tratta di aumenti in alcuni casi indiscriminati e non più accettabili dal consumatore finale, la cui capacità di spesa è ferma, se non addirittura in calo. Sarà importante dedicare attenzione ai rapporti di filiera anche al Tavolo della Moda regionale a cui sediamo insieme agli assessori Colla e Corsini”.

“Occorre una regolamentazione”

Inoltre, è importante sottolineare l’urgenza di una regolamentazione equa delle vendite al dettaglio, specialmente per evitare che alcune forme di concorrenza predatoria mettano a rischio i negozi di prossimità moda “a cominciare da spacci aziendali, outlet, temporary store, ma anche il cosiddetto parallelo, fino alle ultime embrionali forme di vendita predatorie come sample sale, friend&family sale, private sale che si tengono solitamente in showroom, opifici o spazi adattati. Da questo punto di vista siamo soddisfatti che si stia avviando alla conclusione una normativa sugli outlet, da noi ampiamente richiesta, che potrebbe andare nella direzione auspicata. Se non si metteranno regole uguali per chi opera nello stesso mercato, i negozi di prossimità che già a fatica contrastano la sfida impari con una grande distribuzione in costante ampliamento, non riusciranno a sopravvivere a questo tipo di concorrenza.

Infine ci aspettiamo che venga mitigato l’impatto delle imposte, a partire da una revisione della Tari che per il nostro settore chiediamo venga calcolata sulle superfici di vendita e non sui magazzini, dando una boccata d’ossigeno al settore. I nostri negozi – sottolinea in conclusione Zanzini – recitano un ruolo di primo piano nella vita delle città, dei borghi, dei centri storici e contribuiscono alla crescita non solo economica, ma anche sociale: perderli sarebbe un danno per intere comunità”.

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