Bernacci e Gambettola, il matrimonio prosegue. Screpis: "Un allenatore modello, grande motivatore"
Gambettola, un po' di delusione finale non cancella la grande stagione. Bernacci rimane sulla panchina

di Riccardo Giannini
Marco Bernacci rimane sulla panchina del Gambettola. Lo ha annunciato la società all’indomani della sconfitta nella semifinale playoff con il Pietracuta. In casa biancoverde c’è un po’ di delusione per l’epilogo della stagione, ricordando anche la finale di Coppa Emilia persa con qualche episodio arbitrale sfavorevole, ma non va dimenticato che, per quanto sia ambiziosa la società dei fratelli Butticé, per il Gambettola è stato il primo anno in Eccellenza.
Il bilancio dunque non può che essere positivo, non solo per i numeri della difesa, la seconda meno battuta dopo quella della capolista Sasso Marconi. L’eterno Longobardi è andato in doppia cifra (14 reti), Mancini si è dimostrato un’alternativa di lusso, segnandone 9. Il Gambettola ha mostrato qualità in campo e ha costruito una solida base per il prossimo campionato, in cui sarà inevitabile alzare l’asticella: dal prossimo anno infatti non ci sarà più alcun obbligo legato all’impiego dei giocatori Under.
“Premessa: un giovane se è bravo gioca anche se è un Under. Logicamente il livello del campionato si alza. Si alzeranno le spese e questo diventa un problema. Diventa un altro campionato. Avere 7-8 Under abbassa il costo della rosa. Ma noi non ci facciamo problemi. In media il nostro mister ha giocato con 4 Under fissi”, commenta il ds biancoverde Giorgio Screpis.
Il Gambettola quest’anno è stato un mix di gioventù ed esperienza: “I giovani sono stati bravi. Peccato per gli infortuni, ad esempio Marconi ha subito un brutto infortunio alla spalla”. Golinucci, classe 2004, ha difeso la porta con grande continuità. Da un estremo all’altro: Christian Longobardi, centravanti classe 1982. “Un uomo vero – commenta Screpis – lo puoi scrivere a caratteri cubitali. Fa spogliatoio, è un trascinatore. Uno di quei giocatori che ha tante partite sulle spalle, ma è ancora un valore aggiunto. Ci parleremo e vedremo cosa vorrà fare il prossimo anno”.
Gambettola e Bernacci: “L’artefice di questa squadra”
In casa Gambettolca c’è già comunque una certezza: si riparte da Bernacci. Una “scommessa” vinta da Giorgio Screpis: “Come giocatore lo conosciamo tutti. Con lui c’è un rapporto di amicizia e di stima, ma non solo. Da ex grande calciatore, conosce benissimo il calcio. Marco è stato l’artefice di questo Gambettola, ha lavorato non bene, ma di più. Un trascinatore, dal primo all’ultimo giorno. Ha dato stimoli ai calciatori. È un grande motivatore: il primo ad arrivare, l’ultimo ad andare via. Un allenatore moderno. E modello”.
Il segreto del Gambettola è stato comunque il gruppo: “Un gruppo vero, a partire dai due presidenti che non ci hanno fatto mancare niente, fino a tutti i collaboratori, sempre sul pezzo. Abbiamo una società di prim’ordine. Ribadisco: quarant’anni che faccio il direttore sportivo: poche volte ho visto un gruppo del genere. Anche come squadra: abbiamo avuto infortuni pesanti, ma i subentrati sono stati sempre all’altezza della situazione”.
Screpis è già al lavoro per allestire il Gambettola del prossimo anno. Il ds cercherà di ingaggiare giocatori di esperienza per alzare l’asticella, ma come già evidenziato, l’età conta fino a un certo punto: conta il valore del giocatore e non importa se uno abbia 18 anni o 30.
“Intanto quest’anno abbiamo conosciuto la categoria, molti non la conoscevano – evidenzia Screpis – e certamente il prossimo anno dobbiamo migliorare nell’esperienza. In linea di massima ci siamo come rosa: andremo a prendere dei tasselli per fare il salto di qualità”. E anche per mettersi alle spalle la semifinale playoff e la finale di Coppa, due gare diverse ma entrambe dall’esito negativo per i biancoverdi: “Con il Pietracuta siamo usciti a testa alta. Abbiamo fatto la partita, ma i gol li hanno fatti loro: succede in ogni categoria, dalla Serie A all’Eccellenza. La finale di Coppa? Stra-dominata. La vittoria era alla nostra portata. Purtroppo è successo quello che è successo: non voglio entrare nel merito (degli episodi arbitrali, n.d.r.).
Screpis, uno dei maestri del calciomercato romagnolo, ha seguito con attenzione anche le vicende della bassa classifica, che hanno coinvolto squadre del territorio: a partire dalla miracolosa salvezza del Novafeltria. “Guarda, il Novafeltria aveva un ottimo organico e a dicembre si è rinforzato. Non mi ha sorpreso affatto”, commenta il ds del Gambettola.
Chiosa finale sulle retrocesse, i “cugini” del Diegaro e della Savignanese: “Mi dispiace tantissimo per loro. La Savignanese ha una storia dietro, un settore giovanile all’avanguardia. Vedendo come è andata l’annata, pensavo a un certo punto che potessero salvarsi. Anche il Diegaro si era rinforzato a dicembre. Ma quanto le stagioni partono male, finiscono peggio. Mi auguro tra un anno di rivederle in Eccellenza. E io preferisco sempre giocare contro le squadre del posto”.