Gnassi: 'No al mega eolico in Valmarecchia, devastazione travestita da transizione'
Il deputato dem accusa la Toscana di ignorare pareri contrari e devastare il Montefeltro: 'Serve un piano energetico giusto, condiviso e rispettoso di paesaggio e comunità'

Alta Valmarecchia – Andrea Gnassi, deputato del Partito Democratico, lancia un duro attacco contro i progetti per la realizzazione di tre impianti eolici in Alta Valmarecchia, al confine tra Toscana, Emilia-Romagna e Marche. “La Toscana vuole autorizzare 58 pale alte 200 metri in un territorio che è patrimonio culturale e naturale, devastando il paesaggio e ignorando i pareri contrari”, denuncia Gnassi.
Il riferimento è ai progetti “Badia del Vento”, “Poggio Tre Vescovi” e “Badia Wind”, che ricadono formalmente in Toscana ma i cui effetti, secondo il deputato, si riverserebbero su territori romagnoli e marchigiani, già fragili dal punto di vista idrogeologico. “Dalle cime interessate si vede l’Adriatico, non il Tirreno: l’impatto sarà tutto su Romagna e Marche”, afferma.
Gnassi critica la mancanza di confronto tra Regioni, nonostante esista un protocollo d’intesa tra Toscana ed Emilia-Romagna sulla tutela delle aree di confine. “La Toscana non può decidere da sola. Serve un tavolo tecnico interregionale”, sostiene, citando anche i numerosi pareri negativi di enti scientifici e istituzionali, rimasti inascoltati.
Il deputato non è contrario alla transizione energetica, ma chiede che venga realizzata con “appropriatezza e programmazione”, puntando su comunità energetiche locali, fotovoltaico su aree industriali, tetti e infrastrutture esistenti, piuttosto che su impianti invasivi in zone pregiate. “Sì alle rinnovabili, no alla speculazione. Il paesaggio italiano è una risorsa da valorizzare, non da sacrificare”, conclude.
In attesa della Conferenza dei Servizi, che dovrà pronunciarsi sul progetto “Badia del Vento”, Gnassi chiede un impegno forte da parte della Regione Emilia-Romagna, già espressasi negativamente, per evitare “una ferita mortale al cuore del Montefeltro”.
