Il Comitato per la nuova Marecchiese: “La Valmarecchia merita di più, è ora di passare ai fatti”
Contro lo spopolamento, migliorare la viabilità e la sicurezza della Marecchiese

Le recenti dichiarazioni del Presidente della Provincia di Rimini, Jamil Sadegholvaad, e dell’ex sindaca di Santarcangelo, Alice Parma, sulla situazione della Valmarecchia non sorprendono il Comitato per la Nuova Marecchiese. Da tempo attivo nel denunciare il degrado e l’isolamento della vallata, sottolinea come queste parole, sebbene preoccupate, non corrispondano a fatti concreti.
Sadegholvaad ha spesso parlato del rischio che la Valmarecchia diventi una zona desertificata, scollegata dalla Riviera e relegata a un ruolo marginale, “buono solo per i picnic domenicali”. Tuttavia, le azioni della Provincia vanno in direzione opposta. Il recente Piano Territoriale di Area Vasta (PTAV), approvato dalla Provincia, “non tiene conto delle reali necessità della Valmarecchia e ignora completamente la strada Marecchiese, arteria vitale per la zona. Anche la Regione Emilia-Romagna, da sempre, ha trascurato la Marecchiese nei suoi documenti di programmazione, confermando una visione miope dello sviluppo territoriale”.
Per il comitato l’ex sindaca Alice Parma è stata tra le figure politiche meno coinvolte nel dialogo sulla Marecchiese, “nonostante la sua Santarcangelo sia una delle città chiave per connettere l’Alta Valle alla Riviera. La sua amministrazione ha dimostrato un palese disinteresse per qualsiasi intervento volto a migliorare il collegamento con la Valmarecchia, concentrandosi invece esclusivamente sui progetti che rafforzano i legami con la costa, come il Metromare”. Questo atteggiamento, secondo il Comitato, ha ostacolato qualsiasi tentativo di ragionare su soluzioni alternative per migliorare la viabilità e la sicurezza della Marecchiese.
Una delle questioni centrali sollevate dal Comitato riguarda i servizi, inclusi quelli sanitari, che restano difficili da raggiungere a causa delle condizioni della Marecchiese. “Come si possono migliorare i servizi se per raggiungere un ospedale o far muovere un’ambulanza bisogna affrontare un viaggio della speranza lungo una strada insicura?” si chiede il Comitato. La sicurezza della strada è indubbiamente un problema, ma “la soluzione non può essere quella di sostituire le auto con biciclette e creare percorsi idilliaci per il tempo libero, come sembra suggerire Parma. La realtà è che le persone devono potersi muovere in tempi compatibili con le esigenze della famiglia e del lavoro”.
Contro lo spopolamento “connettere la Valmarecchia alla Toscana e a San Marino”
Il Comitato ha denunciato più volte lo spopolamento della Valmarecchia. Negli anni, molti abitanti si sono trasferiti verso la valle, più vicina a lavoro e servizi. “Se si vuole invertire questa tendenza, è necessario rendere la Valmarecchia più attrattiva per imprenditori, infrastrutture e servizi. Solo dopo si potrà parlare di mobilità sostenibile e di piste ciclabili”.
La convinzione che il trasporto pubblico possa risolvere tutti i problemi della Valmarecchia è vista dal Comitato come una visione limitata e poco realistica, che non tiene conto delle specificità del territorio.
Ora, con la Marecchiese tornata sotto il controllo di ANAS, il Comitato attende con impazienza le proposte progettuali che il viceministro Galeazzo Bignami aveva preannunciato per l’inizio dell’autunno. C’è anche un sogno: connettere la Valmarecchia alla Toscana e a San Marino in modo più efficiente di quanto non sia ora. I benefici di una simile connessione sarebbero enormi, e il Comitato ha lavorato duramente per ottenere il supporto delle comunità interessate.
La speranza del Comitato è che le proposte di ANAS vadano in una direzione opposta rispetto a quella seguita negli ultimi anni da Regione Emilia-Romagna, Provincia di Rimini e alcuni comuni, con Santarcangelo in testa. “La Valmarecchia merita di più: merita una visione di sviluppo che non la lasci indietro, ma che la integri pienamente nel contesto regionale, rendendola un luogo attrattivo e ben collegato”.