Il mondo ai piedi di Sinner: trionfo a Wimbledon, ma in Italia è polemica sulle assenze

Oltre 6 milioni davanti alla TV, ma in tribuna reali europei e nessun rappresentante del governo italiano: è polemica

A cura di Redazione
14 luglio 2025 19:09
Il mondo ai piedi di Sinner: trionfo a Wimbledon, ma in Italia è polemica sulle assenze - © Ansa
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Il giorno dopo il trionfo, l’Italia si sveglia con un nuovo eroe nazionale: Jannik Sinner. Il tennista altoatesino ha riscritto la storia diventando il primo italiano a vincere il torneo di Wimbledon, il più prestigioso del mondo. Un successo straordinario che lo consacra definitivamente nell’olimpo dello sport mondiale e che rafforza il suo primato nella classifica Atp, allungando su Carlos Alcaraz.

L’impresa è stata celebrata con entusiasmo anche dalla stampa internazionale. I media inglesi, tradizionalmente severi, gli rendono onore: "Ha sconfitto i demoni di Parigi", titola un quotidiano britannico, in riferimento alla semifinale persa al Roland Garros. Ora Sinner sembra aver completato la sua maturazione definitiva, sul piano tecnico, mentale e carismatico.

I numeri parlano chiaro: sono stati quasi sei milioni gli italiani incollati davanti allo schermo tra Sky Sport e Tv8, con uno share record del 40,4%. Un dato che conferma quanto questo successo abbia colpito nel segno, trasformandosi in un evento nazionale.

Eppure, mentre il tennista azzurro si prendeva l’applauso della folla, dei reali di Spagna e della famiglia reale britannica, in tribuna si notava una grande assenza: quella delle istituzioni italiane, sia politiche che sportive. Un vuoto che ha subito acceso il dibattito. Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha provato a smorzare le polemiche: "Capita anche a un ministro di dover passare una giornata con la famiglia", ha dichiarato. Una giustificazione che non è bastata a placare le critiche, soprattutto sui social, dove molti italiani hanno manifestato il loro disappunto.

Nel giorno in cui l’Italia avrebbe potuto celebrare un simbolo di orgoglio nazionale anche con la presenza istituzionale, a far parlare sono proprio le assenze. Un contrasto evidente rispetto alla compostezza e alla compostezza della tribuna reale, dove sedevano il re Felipe VI di Spagna e i principi di Galles.

Sinner, però, resta al centro della scena. Ha 22 anni, è il numero uno del mondo, e ora anche campione di Wimbledon. Il futuro è suo — e l’Italia, nonostante tutto, se lo gode.

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