Il prof-scrittore riminese Eugenio Bianchi arriva a quota 10 e pubblica "Fuga dal chip"
Decimo romanzo per l'ex insegnante con la passione per la scrittura

Dieci romanzi pubblicati su Amazon per Eugenio Bianchi, riminese, insegnante di inglese in pensione al “Marco Polo” con la passione per la scrittura. Nel corso degli anni ha dato vita ad una notevole produzione letteraria di generi diversi.
L’ultimo – “Fuga dal chip” – è arrivato alla fine del 2023: un distopico – potremmo anche definirlo “fantapolitico” – che, in alcune sue parti, è ambientato a Rimini e in Emilia-Romagna anche se, per la maggior parte ha a che fare con un nuovo ordine mondiale. E a Rimini e dintorni sono ambientati i cinque gialli che raccontano le indagini del Commissario Mori.
“Rimini è la mia città da sempre – racconta Bianchi – e quindi fa da sfondo anche ad altri due romanzi che raccontano storie di relazioni amorose e a quello che ha come interprete una ragazzina data in affidamento a una famiglia. Farsi leggere da una casa editrice che ti aiuti a raggiungere il grande pubblico è sempre stato difficile; ecco perché, dopo un paio di delusioni con editori medio-piccoli, ho deciso di avventurarmi sulla strada del self-publishing con Amazon, una opzione che permette, a chi ne voglia approfittare, di avere in pochi giorni la versione cartacea oppure, in poche ore, quella in e-book”.
“Chi vuole buttare qualche minuto a visitare la mia pagina – spiega il professore – deve solo andare sul sito di Amazon e digitare Eugenio Bianchi nella ricerca. Scoprirà che i gialli sono quelli che vanno per la maggiore e quelli che, lo confesso, mi hanno fornito le maggiori soddisfazioni: avere una media di circa 300 voti per ciascun poliziesco – con valutazioni da 3,7 su 5 – non farà di me uno scrittore da bestseller ma, quanto meno, conferma che le cose che scrivo aiutano i lettori a passare qualche ora piacevole”.
Sui prossimi progetti: “Vado avanti con un sesto giallo già completato e in fase di editing e un altro distopico/fantapolitico in “costruzione”. Perché lo faccio? Innanzitutto perché mi piace raccontare e poi perché, lo ammetto, da anziano pensionato quale sono, preferisco scrivere racconti piuttosto che andare a guardare i cantieri.”