Il sindaco di Cesena: la nostra città come la squadra

"Una terra felice, campione di qualità della vita". Benché di parte, il giudizio del sindaco di Cesena Paolo Lucchi – 46 anni, Pd – riflette l’immagine di una provincia (Forlì-Cesena) che nello scorso...

A cura di Redazione
20 settembre 2010 16:34
Il sindaco di Cesena: la nostra città come la squadra -
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"Una terra felice, campione di qualità della vita". Benché di parte, il giudizio del sindaco di Cesena Paolo Lucchi – 46 anni, Pd – riflette l’immagine di una provincia (Forlì-Cesena) che nello scorso anno fu giudicata dal Sole 24 Ore prima in Italia nella classifica del Bil, il ‘benessere interno lordo’, che incrocia dati economici con altri indicatori come lunghezza della vita, svago, volontariato. Una qualità che a Cesena unisce storia, arte, gastronomia, cultura (dalla Rocca alla splendida Biblioteca Malatestiana, patrimonio Unesco) all’intraprendenza economica della piccola impresa, con i punti di eccellenza nella logistica (autotrasporto) e nell’ortofrutta. Cesena è stata l’avanguardia in Italia dell’agricoltura biologica, e qui, nella seconda metà degli anni ’80, sorse la prima biofabbrica di insetti utili, impiegati contro quelli dannosi al posto della chimica. ”Tra i dati più positivi ci sono anche la grande coesione sociale e servizi pubblico-privati che funzionano – spiega ancora il sindaco – Poi il polo universitario e i tanti locali del centro storico frequentati dai giovani, che danno vita a una ‘movida’ morbida". Ancora, la vicinanza della riviera e di Rimini, un valore in più. E il calcio è importante non da oggi nella vita di questa città che, con 96.500 abitanti, conta 13.000 tessere del tifoso e quasi 11.000 abbonamenti. Secondo uno studio del Censis degli anni ’90 – ricorda Lucchi – uno dei motivi di popolarita’ di Cesena era proprio la sua squadra di calcio. "Perché ha una tradizione – spiega – e rappresenta un po’ la squadra di tutta la Romagna, sostenuta dai cesenati ma anche dai ravennati, dai forlivesi e in parte dai riminesi". Anche se poi anche nella focosa Romagna ci sono pure rivalità accese. "E a conferma che qui si sta bene, la scelta di rimanere a vivere a Cesena anche a fine carriera che hanno fatto tanti giocatori, dal grande Pierluigi Cera (scudetto col Cagliari e libero della Nazionale 1970, ndr) a Christian Bucchi", dice con orgoglio Lucchi. Nato soltanto nel 1940 per iniziativa del Conte Alberto Rognoni (ma anche al rango di Provincia, assieme a Forlì, la città ci è arrivata da pochi anni), il Cesena ha avuto una prima era felice ai tempi della presidenza di Dino Manuzzi (1964-76), successore di Rognoni. La squadra fece ottimi campionati e nel 1975 arrivò sesta qualficandosi per l’allora Coppa Uefa. Uscì però al primo turno perdendo 3-0 fuori casa e vincendo 3-1 in casa. Lo stadio si chiamava ancora ‘La fiorita’, poi fu intitolato a quel mitico presidente.

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