Imu, via libera del Governo: sindaci liberi di alleggerire la tassa su case al mare

Seconda casa al mare, immobili a disposizione e fabbricati inagibili: arrivano regole più flessibili per tagli selettivi all’Imu

A cura di Riccardo Giannini Redazione
14 novembre 2025 12:46
Imu, via libera del Governo: sindaci liberi di alleggerire la tassa su case al mare - Tasse, fisco, Imu REPERTORIO
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Il Ministero dell’Economia apre a una maggiore flessibilità per i Comuni sulla gestione dell’Imu, offrendo ai sindaci la possibilità di introdurre tassazioni più leggere in specifiche situazioni, come per le case al mare utilizzate per lunghi periodi senza essere affittate, oppure per le abitazioni dichiarate inagibili.

Le novità – anticipate dal Messaggero – sono contenute in un allegato al decreto firmato dal vice-ministro Maurizio Leo, pubblicato in Gazzetta Ufficiale mercoledì. Il documento fissa una serie di paletti normativi e definisce standard uniformi che gli enti locali devono seguire, a partire dal rispetto dell’aliquota massima consentita.

Secondo il Tesoro, il nuovo allegato rappresenta una sorta di griglia di riferimento per i Comuni, utile a muoversi con maggiore chiarezza tra le diverse casistiche dell’imposta. Da un lato, il testo semplifica alcune situazioni già previste in passato; dall’altro, apre la strada a tagli selettivi dell’Imu basati sullo stato dell’immobile e sulle esigenze specifiche dei contribuenti.

La filosofia dell’intervento è lasciare ai sindaci più margine di manovra per calibriare l’imposta in base alle caratteristiche del territorio, evitando però che si superi la soglia massima fissata dalla legge nazionale.

Uno dei punti più rilevanti riguarda le abitazioni secondarie, in particolare le case al mare. La chiave interpretativa si trova nelle regole relative agli immobili “a disposizione”: cioè non abitazione principale, non locali e non concessi in comodato.

Le nuove indicazioni ministeriali suggeriscono la possibilità di stabilire criteri temporali, definendo un numero minimo o massimo di mesi all’anno nei quali un immobile deve rimanere in questa condizione per accedere a una determinata aliquota. In questo modo, i Comuni potranno differenziare la tassazione ed eventualmente introdurre agevolazioni per chi trascorre periodi prolungati nella seconda casa senza sfruttarla come fonte di reddito.

Il decreto apre inoltre alla possibilità di intervenire sull’Imu per gli immobili inagibili, consentendo ai sindaci di modulare l’imposta in base allo stato del fabbricato. Una misura che potrebbe risultare particolarmente utile nei territori colpiti da eventi climatici estremi o con un patrimonio edilizio datato.

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