Inchiesta su Ustica verso archiviazione, proteste da Rimini: "Verità ostacolata da reticenze"

La Procura di Roma chiede l'archiviazione dell'inchiesta sul Dc-9 Itavia. L'assessore Bragagni lamenta ritardi nella ricerca della verità

A cura di Riccardo Giannini Redazione
07 marzo 2025 15:41
Inchiesta su Ustica verso archiviazione, proteste da Rimini: "Verità ostacolata da reticenze" -
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La Procura di Roma ha chiesto al Gip l’archiviazione dell’ultima inchiesta su Ustica e sul Dc-9 Itavia, precipitato nel Mar Tirreno il 27 giugno 1980, causando la morte di 81 persone.

“Un dramma che, a distanza di oltre quarant’anni, continua a pesare sulla coscienza collettiva del Paese a causa dei troppi interrogativi rimasti senza una risposta”: esordisce così l’assessore del Comune di Rimini Francesco Bragagni, a commento della notizia.

Per Bragagni è una “battuta d’arresto nella ricerca della verità, di una verità che appare ancora lontana e che, come ha ricordato la presidente dell’associazione dei familiari delle vittime, è stata ostacolata da reticenze e un’omertà internazionale”. L’Italia, secondo l’assessore, non può sacrificare “il suo diritto alla verità sull’altare della ragion di Stato o degli equilibri geopolitici”.

L’assessore rivolge un pensiero ai familiari delle vittime, tra loro anche tre riminesi: Giuliana Superchi, Pier Paolo Ugolini e Marco Volanti. “Oggi più che mai, come città di Rimini, sosteniamo la richiesta dei familiari delle vittime per sollecitare il Governo, il Parlamento, le istituzioni e la diplomazia a fare pressione affinché gli Stati alleati collaborino”, dice l’assessore Bragagni.

“È una verità che dobbiamo ai nostri concittadini – chiosa – e agli 81 innocenti che persero la vita, ai loro familiari. E la dobbiamo a noi stessi, come persone che credono nei valori della democrazia e della giustizia”.

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