Infermieri, firmato il contratto: aumenti fino a 172 euro. Ma la Cgil non ci sta: "Svilente e al ribasso"
La Cgil attacca duramente: “Un’intesa debole, firmata da chi ha voltato le spalle ai lavoratori”

È stato firmato il contratto del comparto Sanità, con aumenti medi tra i 150 e 172 euro per infermieri, ostetriche e amministrativi. L'accordo è stato siglato da tutti i sindacati tranne Cgil e Uil.
Proprio la Cgil, nella fattispecie le rappresentanze del territorio romagnolo, esprime "profondo sconcerto e indignazione", accusando in particolare Nursing Up, il sindacato che "fino a ieri condivideva le nostre stesse critiche al contratto, definendolo svilente e al ribasso".
Nursing Up, accusa la Cgil, ha "improvvisamente cambiato rotta, scegliendo di firmare un testo che non valorizza né il lavoro né il sacrificio dei 580.000 professionisti del comparto". Per la Cgil il rinnovo di contratto "non garantisce diritti esigibili, tutele concrete e un adeguato riconoscimento economico. Non valorizza il personale sanitario e socio-sanitario".
"Ancora una volta il Governo, con la complicità di Cisl Fp, Fials, Nursind e Nursing Up, ha deciso di voltare le spalle a chi ogni giorno, con competenza e dedizione, garantisce il diritto alla salute all’intera collettività. Chi ha firmato si assume una responsabilità pesante: quella di aver legittimato un contratto debole e lontano dai bisogni reali di chi lavora nella sanità", chiosa la nota della Cgil.