Investigatore privato smaschera dipendenti truffaldini: permessi 104 usati per gite e relax in spiaggia

Quando l’assenteismo diventa un’arte

A cura di Redazione
25 agosto 2024 11:06
Investigatore privato smaschera dipendenti truffaldini: permessi 104 usati per gite e relax in spiaggia - Una gita in moto, foto di repertorio
Una gita in moto, foto di repertorio
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Lavoratori furbetti: Alcuni dipendenti guadagnano di più e rendono di meno, brillando per le assenze e simulando malattie con dettagli presi da Google. Questi lavoratori sono instancabili quando si tratta di attività personali come giocare a tennis o organizzare escursioni in moto durante l’orario lavorativo. Utilizzano certificati medici o permessi della legge 104 per giustificare le loro assenze, ma spesso vengono scoperti a svolgere altre attività.

Un esempio è un lavoratore di origine rumena a Rimini, che, nonostante un certificato di infortunio alla mano, è stato sorpreso a trasportare un’anguria di 15 chili. Un altro caso a Cattolica riguarda un 30enne che, pur avendo un genitore invalido, si allenava in palestra per una gara. Questo comportamento ha portato al suo licenziamento.

Un 28enne di origine napoletana chiedeva permessi della 104 ogni weekend per recarsi in Campania, invece di assistere il parente bisognoso a Rimini. È stato scoperto mentre festeggiava con gli amici, portando al suo licenziamento. Altri casi includono lavoratori che passano la giornata in spiaggia o aiutano nell’agriturismo di famiglia durante l’orario lavorativo.

Secondo Alessandro Giuliani, dell’agenzia Kontrol Service, le donne hanno un’etica lavorativa più alta e non si abbassano a questi raggiri. Gli uomini tra i 30 e i 50 anni, soprattutto di origine meridionale, sono i più inclini a questi comportamenti. Gli investigatori seguono i lavoratori in auto, monopattino o moto per smascherarli.

Le investigazioni private sono spesso necessarie per raccogliere prove di questi comportamenti, che portano a sanzioni o licenziamenti. Le aziende devono inviare una contestazione scritta al dipendente, offrendo l’opportunità di fornire giustificazioni. A seconda della gravità della violazione, le sanzioni possono variare dal rimprovero al licenziamento.

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