'Le nozze di Figaro' al Tiberio di Rimini

La stagione di Opera Live al Cinema Teatro Tiberio di Rimini (via San Giuliano, 16) presenta martedì 16 novembre (ore 20.30) e sabato 20 novembre (ore 16) la proiezione in alta definizione dell’opera...

A cura di Redazione
15 novembre 2010 09:58
'Le nozze di Figaro' al Tiberio di Rimini - 0
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La stagione di Opera Live al Cinema Teatro Tiberio di Rimini (via San Giuliano, 16) presenta martedì 16 novembre (ore 20.30) e sabato 20 novembre (ore 16) la proiezione in alta definizione dell’opera Le Nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart, nell’allestimento andato in scena alla Royal Opera House di Londra nel 2006. Il direttore è Antonio Pappano, la regia di David McVicar e i ruoli principali sono ricoperti da Erwin Schott, Miah Persson e Jonatha Veira. Le Nozze di Figaro, ossia la folle giornata (K 492), è la prima delle tre opere buffe italiane scritte dal compositore salisburghese su libretto di Lorenzo Da Ponte. Musicato da Mozart all’età di ventinove anni, il testo dapontiano fu  tratto dalla commedia Le mariage de Figaro di Beaumarchais (autore  della trilogia di Figaro: Il barbiere di Siviglia, Le nozze di Figaro  e La madre colpevole). Le nozze di Figaro è una delle più famose opere di Mozart, ed è la prima di una serie di felici collaborazioni  tra Mozart e Da Ponte, che ha portato anche alla creazione del Don  Giovanni e Così fan tutte. Fu Mozart stesso a portare una copia della  commedia di Beaumarchais a Da Ponte, che la tradusse in lingua  italiana (ai tempi la lingua ufficiale dell’opera lirica) e che  (d’accordo con Mozart) rimosse tutti gli elementi di satira politica  dalla storia.   L’opera fu scritta da Mozart in gran segreto (la commedia era stata  vietata dall’Imperatore Giuseppe II, poiché attizzava l’odio tra le  varie classi sociali). Egli impiegò sei settimane per completarla  (famoso è il finale del secondo atto, scritto in un giorno, una notte  e un successivo giorno di lavoro continuato). Eppure fu solo dopo aver convinto l’Imperatore della rimozione delle scene politicamente  più discusse che questi diede il permesso di rappresentare l’opera.  Così Le nozze di Figaro, finita di comporre il 29 aprile, fu messa in  scena al Burgtheater di Vienna, il 1º maggio, 1786. Ottenne un  successo strepitoso, al punto che l’imperatore dovette emanare un decreto per limitare le richieste di bis, in modo che le repliche non  durassero troppo. Ancor più grande fu il successo a Praga, dove (a detta di Mozart) "non si suona, non si canta, non si sente altro che  Figaro."L’opera è in quattro atti e ruota attorno alle trame del Conte d’Almaviva, invaghito della cameriera della Contessa, Susanna, sulla  quale cerca di imporre lo "ius primae noctis". La vicenda si svolge  in un intreccio serrato e folle, in cui donne e uomini si  contrappongono nel corso di una giornata di passione travolgente,  piena sia di eventi drammatici che comici, e nella quale alla fine i  “servi” si dimostrano più signori e intelligenti dei loro  padroni. L’opera è per Mozart (e prima di lui per Beaumarchais) un  pretesto per prendersi gioco delle classi sociali dell’epoca che da lì a poco saranno travolte dai fatti con la Rivoluzione francese.  L’intera vicenda può anche essere letta come una metafora delle  diverse fasi dell’amore: Cherubino e Barbarina rappresentano l’amore  acerbo, Susanna e Figaro l’amore che sboccia, il Conte e la Contessa  l’amore logorato e senza più alcuna passione, Marcellina e don  Bartolo l’amore maturo.

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