L’economia riminese nel 2024 nel report della Camera di Commercio

Diversi dati del report segnalano difficoltà ma sostanziale tenuta

A cura di Redazione
16 dicembre 2024 10:26
L’economia riminese nel 2024 nel report della Camera di Commercio -
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Nel contesto di un quadro economico generale complesso e incerto, il sistema economico della provincia di Rimini, a fine 2024, ha mostrato segnali contrastanti, con diversi indicatori in terreno negativo e alcune dinamiche positive. Nonostante le difficoltà, si intravedono margini di recupero, con previsioni per un aumento del valore aggiunto dell’1,0% nel corso dell’anno, seppur inferiore alle stime precedenti e in linea con il dato nazionale e regionale.

La popolazione residente al 31 dicembre 2023 era di 340.142 abitanti, con una presenza significativa di stranieri (11,1%) e un saldo migratorio positivo che riflette l’attrattività del territorio. Sul fronte imprenditoriale, si è registrato un lieve aumento delle imprese attive (+0,4% rispetto all’anno precedente), con una densità di 102 imprese per mille abitanti, ben al di sopra della media regionale e nazionale. Le imprese individuali continuano a rappresentare la metà del tessuto imprenditoriale, mentre cresce il peso delle società di capitale, segno di una lenta ma progressiva evoluzione verso strutture più solide. Si osserva inoltre un incremento delle imprese artigiane (+0,4%), ma un calo significativo delle cooperative (-10,7%), attribuibile a modifiche normative e interventi ministeriali.

Le start-up innovative hanno subito una contrazione del 19,4%, confermando un trend negativo che interessa soprattutto il macrosettore dei Servizi. Anche l’agricoltura ha mostrato segnali di debolezza, con un calo sia delle imprese attive sia della produzione. Parallelamente, il settore manifatturiero ha risentito di un netto rallentamento, con flessioni marcate nella produzione (-13,5%), nel fatturato (-13,7%) e negli ordini interni. Tuttavia, alcuni comparti come il legno e mobili e il settore alimentare hanno registrato andamenti positivi, a fronte di difficoltà significative in settori come i macchinari e l’abbigliamento.

Nel settore delle costruzioni, l’attenuazione degli incentivi fiscali come il Superbonus ha comportato una riduzione del volume d’affari, nonostante un incremento del numero di imprese attive. Il commercio al dettaglio ha mantenuto livelli sostanzialmente stabili, con una performance positiva degli alimentari e della grande distribuzione, ma difficoltà persistenti nella piccola distribuzione. L’e-commerce, invece, continua a crescere, con un aumento del 6,9% nel numero di imprese attive.

Anche il commercio estero ha registrato segnali negativi, con una contrazione delle esportazioni del 2,7%, superiore alla media regionale e nazionale. Tra i settori principali, si sono rilevate flessioni nei macchinari, nelle navi e negli apparecchi domestici, mentre prodotti alimentari, bevande ed elementi metallici da costruzione hanno mostrato incrementi significativi. In termini geografici, le esportazioni verso Stati Uniti, Germania e Spagna sono diminuite, ma si è osservata una crescita verso il Regno Unito.

Il turismo si conferma un pilastro dell’economia locale, con un aumento degli arrivi (+1,2%) e delle presenze (+1,8%) nei primi dieci mesi del 2024, trainato in particolare dalla clientela straniera. Positivi anche i risultati del settore alloggio e ristorazione, con un incremento sia nel numero di imprese attive sia nel fatturato.

Sul mercato del lavoro, si registra un quadro complessivamente favorevole: il tasso di occupazione è cresciuto al 67,4% e il tasso di disoccupazione è calato al 5,6%, con una significativa riduzione della disoccupazione giovanile. Tuttavia, le ore di Cassa Integrazione Guadagni sono aumentate in modo marcato, soprattutto nella componente straordinaria. Parallelamente, le dimissioni volontarie sono diminuite rispetto all’anno precedente, e il saldo tra attivazioni e cessazioni dei rapporti di lavoro è rimasto positivo.

Nel sistema creditizio, si evidenzia un calo dei prestiti totali (-1,2%) e dei depositi (-2,2%), mentre crescono gli investimenti in fondi comuni e titoli di Stato. L’inflazione si è attestata su un incremento medio dell’1,6% nei primi dieci mesi dell’anno, con una dinamica più sostenuta rispetto ai dati regionali e nazionali.

In sintesi, nonostante le difficoltà e le incertezze derivanti dal contesto internazionale, l’economia riminese sta cercando di reagire, mostrando segnali di tenuta e spunti di crescita in alcuni settori chiave come il turismo e i servizi. Le previsioni per il 2024, pur riviste al ribasso, lasciano intravedere un recupero moderato nel medio termine.

Qui il report completo

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