Legacoop: il 64% delle cooperative chiuderà il 2023 in utile

Segnali preoccupanti a livello nazionale, ottimismo sul locale. I dati del Centro Studi di Legacoop

A cura di Grazia Antonioli Redazione
29 dicembre 2023 12:31
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Legacoop Romagna affronta un 2024 di alti e bassi nell’economia romagnola. A livello nazionale, segnali negativi creano incertezza, ma a livello locale c’è ottimismo. Nel 2023, il 64% delle cooperative ha registrato utile, con un aumento del fatturato per il 58%. Nonostante le sfide, il 65% delle cooperative pianifica nuovi investimenti in innovazione e tecnologia per il prossimo triennio, con un focus sull’autonomia energetica. Questo coinvolge principalmente settori come l’agricoltura e i servizi socio-sanitari, interessando le cooperative di Ravenna, Forlì-Cesena e in misura minore Rimini. Nonostante le incertezze a livello nazionale e internazionale, Legacoop Romagna sottolinea la vitalità del settore cooperativo, evidenziando una propensione all’investimento e alla crescita nel contesto economico locale.

“I segnali di ottimismo sono tutti a livello locale” si legge nella nota di Legacoop “Secondo il Centro Studi di Legacoop il 2023 chiuderà in utile per il 64% delle cooperative, con fatturato in crescita per il 58% delle associate. Un andamento ancora positivo, dunque, in linea con i risultati del 2022, che avevano portato il valore della produzione delle imprese associate a 7 miliardi e 300 milioni (+ 16,7% sul 2021) e l’occupazione a +4,1%, pari a mille occupati in più, per un totale di oltre 25 mila lavoratori impiegati.

A ciò si aggiunga che il 65% delle cooperative ha pianificato o avviato per il prossimo triennio nuovi investimenti in innovazione e tecnologia, con l’obiettivo di intraprendere la strada dell’autonomia energetica e di aumentare performance di produzione e prospettive sui mercati di riferimento. Un dato che sale all’81% nelle cooperative agroalimentari (più delle altre sottoposte alla crisi climatica, ma ben lontane dall’arrendersi), al 70% nei servizi, al 75% fra le cooperative sociali e che scende fra le cooperative di produzione e quelle culturali. Nuovi investimenti che, analizzati per provincia, interesseranno il 77% delle cooperative ravennati, il 59% di quelle forlivesi e cesenati e il 44% delle imprese associate che operano nella provincia di Rimini.”

«Lo scenario nazionale e internazionale che ci attende — dichiara il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi — fa percepire alle imprese cooperative romagnole i prossimi mesi come pieni di incertezze. Eppure, in questo quadro tutto meno che rassicurante, cogliamo anche un fortissimo segno di vitalità, che indica una controtendenza più che positiva. È il segno che deriva da una propensione all’investimento – in nuove tecnologie, in innovazione dei processi di produzione e di prodotto, in formazione del personale -, che mette in luce una vitalità non comune a tutti i settori economici del nostro territorio, come evidenziato anche recentemente, con una qualche preoccupazione, dalla Camera di commercio della Romagna e dal suo Presidente Carlo Battistini”

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