Luciano Baglioni e la Banda della Uno Bianca: "L'indagine della vita, ma fu un colpo al cuore"

Le indagini sulla banda della Uno bianca, coordinate da Paci, furono complesse e durate sette anni. Il ricordo del magistrato e di Luciano Baglioni

A cura di Riccardo Giannini Redazione
21 novembre 2024 17:38
Luciano Baglioni e la Banda della Uno Bianca: "L'indagine della vita, ma fu un colpo al cuore" -
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“Secondo me avemmo un paio di idee giuste. La prima era quella di mettere insieme un pool di polizia e carabinieri, e questo ci consentiva di avere tutte le informazioni a disposizione degli inquirenti nelle province interessate, perché c’erano poliziotti della Criminalpol di Bologna, di Forlì e di Rimini. La cosa che importante fu il metodo scelto, quello di non avere pregiudizi. Ossia abbiamo riguardato tutte le carte e ci siamo fatti il convincimento che non fossero legati alla criminalità organizzata o alla criminalità comune, perché non c’era nessuna soffiata. Questo ci consentiva di escludere tante piste legate ai rapinatori e ci ha portati a pensare di fare i sopralluoghi nelle banche, così facevano i rapinatori della Uno Bianca prima dell’apertura e dopo la chiusura”. Lo ha detto Daniele Paci, magistrato che coordinò le indagini riminesi che portarono agli arresti della banda della Uno bianca, 30 anni fa.

Paci ne ha parlato un incontro organizzato dal Sap a Rimini. “È sicuramente l’indagine della vita, l’indagine che ogni investigatore sogna di fare. Purtroppo ha avuto un esito sgradevole, bruttissimo”, ha detto Luciano Baglioni, sostituto commissario di Polizia di Stato che insieme al collega Pietro Costanza incastrò i Savi.

“Per la Polizia di Stato è stato veramente un colpo al cuore – aggiunge riferendosi al fatto che i criminali indossavano la sua stessa divisa – Io stesso ne ho sofferto, tutti noi ne abbiamo sofferto. Per fortuna siamo riusciti a bloccarli, anche se purtroppo sono serviti sette anni”.

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