Morti sul lavoro, sciopero generale: presidio anche a Rimini davanti alla Prefettura

Giovedì 11 alle 17 davanti alla Prefettura. L'astensione dal lavoro sarà di 4 ore al termine del turno per tutti i settori privati

A cura di Grazia Antonioli Redazione
08 aprile 2024 11:33
Morti sul lavoro, sciopero generale: presidio anche a Rimini davanti alla Prefettura -
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La CGIL e la UIL hanno indetto uno sciopero generale per il prossimo giovedì 11 aprile. L’astensione dal lavoro sarà di 4 ore al termine del turno per tutti i settori privati, ad eccezione dei settori dell’edilizia, legno, laterizi, lapidei e cemento, dove sarà di 8 ore. Nei settori dei grafici e delle telecomunicazioni, lo sciopero sarà invece nelle prime 4 ore di ogni turno.

Mobilitazione anche a Rimini

A Rimini, è previsto un presidio davanti alla Prefettura, in via IV Novembre, alle 17:00 di giovedì 11 aprile. Si invitano lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati a partecipare alla mobilitazione ed al presidio.

Gli obbiettivi e le ragioni dello sciopero

  1. Zero morti sul lavoro

  • Eliminare le leggi che hanno contribuito alla precarietà e frammentazione del lavoro nel corso degli anni;
  • La salute e la sicurezza sul lavoro devono essere prioritarie per tutte le imprese;
  • Abolire il subappalto a cascata e garantire pari trattamento economico e normativo per i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati;
  • Potenziare le attività di vigilanza e prevenzione attraverso nuove assunzioni nell’Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende Sanitarie Locali;
  • Garantire formazione adeguata e continua per tutti i lavoratori;
  • Implementare una patente a punti per le aziende che non rispettano le norme di sicurezza;
  • Diritto dei lavoratori di eleggere i propri Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza in tutti i luoghi di lavoro;
  • Obbligo per le imprese di rispettare i CCNL firmati dalle organizzazioni rappresentative e le norme sulla sicurezza per accedere a finanziamenti/incentivi pubblici.

2. Una giusta riforma fiscale  

  • Ridurre il peso fiscale sui lavoratori dipendenti e i pensionati e combattere l’evasione fiscale;
  • Rendere il sistema fiscale più progressivo abolendo la flat tax e estendendo la base imponibile dell’IRPEF a tutti i redditi;
  • Indicizzare le detrazioni da lavoro e da pensione all’inflazione reale e detassare gli aumenti contrattuali;
  • Utilizzare le risorse recuperate per finanziare sanità, istruzione, diritti sociali e investimenti pubblici.

3. Un nuovo modello sociale e di impresa

  • Valorizzare il lavoro attraverso il rinnovo dei contratti nazionali e una legge sulla rappresentanza;
  • Priorità alla salute e al benessere della persona;
  • Promuovere un’occupazione stabile e non precaria;
  • Quota 41 e riforma delle pensioni in direzione di un sistema che garantisca meccanismi di flessibilità in uscita dal mondo del lavoro;
  • Rilancio degli investimenti pubblici e privati per innovare il sistema produttivo e raggiungere la piena occupazione, specialmente nel Mezzogiorno.

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