Santarcangelo, cede tombino: donna precipita nella fossa biologica riportando gravi lesioni. Condannata ditta di spurgo
Ha riportato un'invalidità permanente dopo una rovinosa caduta nella vasca biologica della sua proprietà. A rispondere delle lesioni riportate dalla donna, una santarcangiolese classe 1957, la ditta d...
Ha riportato un'invalidità permanente dopo una rovinosa caduta nella vasca biologica della sua proprietà. A rispondere delle lesioni riportate dalla donna, una santarcangiolese classe 1957, la ditta di autospurgo riminese che aveva svolto l'operazione di manutenzione alla stessa: il legale rappresentante è stato condannato a 600 euro di multa e a 5000 euro di provvisionale, ma soprattutto dovrà risarcire il danno in sede civile. I fatti risalgono al 10 maggio 2012: quella mattina la donna uscì per andare al lavoro, mentre la ditta, contattata due giorni prima telefonicamente, aveva iniziato i lavori. Al ritorno a casa, la 60enne ha trovato il giardino imbrattato di liquami e ha iniziato a pulire. Ha così messo il piede sul tombino della fossa biologica e a quel punto è avvenuto l'incidente: il chiusino si è rovesciato e la donna è caduta per metà nella fossa biologica, riportando gravi lesioni all'apparato uro-genitale, tanto che le è stata diagnosticata un'invalidità permanente. Il legale rappresentante della ditta autospurgo, difeso dall'avvocato Paolo Brancaleoni, è stato processato per lesioni colpose. Secondo l'accusa, a provocare l'incidente era stato il comportamento degli operai, che avevano usato martello e scalpello per rimuovere il cemento ai bordi del tombino, al fine di poter accedere alla fossa biologica. Non si erano accorti però di aver creato danni alla struttura della stessa. Il tombino, non più fissato correttamente, sotto il peso del piede della donna si è rovesciato. La 60enne, assistita dall'avvocato Andrea Muratori, avvierà il procedimento in sede civile per ottenere un sostanzioso risarcimento. Foto di repertorio.
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