VIDEO: 'Nonno Carabina' colpisce ancora, 'pizzini' dal carcere per gestire spaccio droga e minacce a Carabiniere
Oltre 2000 cessioni di droga in quattro mesi, un giro d'affari da 160 mila euro: una fitta rete di spaccio nella zona di Rimini è stata sgominata dai Carabinieri, che hanno arrestato quattro persone e...

Oltre 2000 cessioni di droga in quattro mesi, un giro d'affari da 160 mila euro: una fitta rete di spaccio nella zona di Rimini è stata sgominata dai Carabinieri, che hanno arrestato quattro persone e individuato una quinta coinvolta nell'organizzazione, alla base della quale c'è "Nonno Carabina", Attilio Da Corte Zandatina, 74enne già in carcere e coinvolto nel tentato omicidio di Augusto Mulargia, fatti avvenuti nell'aprile del 2016 in via Zavagli a Rimini. Dalle intercettazioni è risultato che il Mulargia fosse debitore per droga nei confronti del 74enne di una somma di circa 60.000 euro. "Nonno Carabina", al centro dell'operazione dei Carabinieri, forniva la droga agli altri due arrestati, Roberto Cardilli e Cesare Giuffreda. I due si occupavano dello spaccio della quota giornaliera di cocaina (stimata in circa 10 grammi ciascuno) a numerosi giovani riminesi.
Nel giugno 2016 i Carabinieri di Viserba controllarono la Renault Scenic di proprietà di Da Corte, sospettando che fosse stata riempita di droga. Il 74enne era stato arrestato perché trovato in possesso di 485 grammi di cocaina e 3.340 euro in contanti. Nell'abitazione vennero rinvenuti altri 40 grammi di cocaina e 7000 euro in contanti. Le indagini non hanno lasciato dubbi sul coinvolgimento della compagna di 'Nonno Carabina': Tiziana Cappelli, collaboratrice e pienamente consapevole dell'attività del marito. La donna era il braccio destro del 74enne, conosceva nomi e luoghi e forniva anche un valido sostegno psicologico.
Il giro d'affari era talmente ampio che fu necessario l'aiuto di Ivano Russo., gestore di un videonoleggio di Viserba spesso usato come base logistica dell'attività. Nel settembre 2016 la perquisizione del negozio permetteva di rinvenire della cocaina, un bilancino di precisione, materiale utile per il confezionamento delle dosi e 1000 euro circa: l'uomo fu quindi arrestato e oggi gli è stata notificata la misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Dopo l'attentato a Mulargia, "Nonno Carabina" finì in carcere, ma continuò a reggere le fila dell'organizzazione: una cartolina 'pizzino' intercettata dagli inquirenti dava disposizioni a un membro della banda sulla gestione del giro di spaccio , ma non solo. Da essa emerse anche l'intenzione di vendicarsi nei confronti di un Maresciallo dei Carabinieri che aveva svolto le indagini sul caso.