Accordo San Marino e Unione Europea, traguardo in vista entro il primo semestre 2023
L' accordo di associazione è finalizzato a portare benefici al Titano in materia sanitaria ed energetica


Prosegue spedito il negoziato a Bruxelles sull'accordo di associazione tra San Marino e Unione Europea, tanto che in molti sul Titano sperano di poter firmare entro i primi sei mesi di quest'anno. Il punto sulle relazioni diplomatiche è stato fatto in un incontro pubblico martedì scorso. Il primo di sei appuntamenti intitolati proprio "San Marino verso l'Europa" patrocinati dalla Segreteria di Stato per gli Affari Esteri e organizzata da SUMS in collaborazione con il Centro di Ricerca per le Relazioni Internazionali dell'Università di San Marino, ha visto la partecipazione dell'attuale segretario di Stato per gli Affari Esteri, Luca Beccari e di tre sui predecessori Antonella Mularoni, Pasquale Valentini e Nicola Renzi.
È da 20 anni che San Marino, con fasi alterne, pensa ad un accordo con l'Unione Europea: nel 2009 si era tenuto un referendum di iniziativa popolare sull'adesione che però non aveva raggiunto il quorum; nel 2016 la svolta quando San Marino e tutti i piccoli Stati d'Europa avevano deciso di percorrere insieme la strada dell'associazione. Oggi però San Marino potrebbe addirittura tagliare per primo il traguardo. C'è stata infatti una intensificazione dell'approccio politico che ha "consentito un'accelerazione dei negoziati e una maggiore sensibilità dell'Unione Europea a tenere conto delle caratteristiche e peculiarità di San Marino", dicono dagli Esteri. Accelerazione impressa anche dalla recente visita del Vicepresidente della Commissione europea Maroš Šefčovič.
Per il ministro Beccari la possibilità di arrivare ad un accordo entro il 2023 è una possibilità reale. San Marino del resto ha intenzione di giocare bene le sue carte come la collocazione geografica, all'interno del territorio italiano, fino ad oggi principale partner diplomatico. L' accordo di associazione è finalizzato a portare benefici al Titano in materia sanitaria ed energetica. Restano da chiarire le contropartite su cui accordarsi con l'Unione tenendo presente ad esempio che a San Marino ancora sussistono monopoli statali in fatto di energia ma anche in materia radiotelevisiva.