Gatto fucilato e ucciso a San Marino, animalisti chiedono pene più severe

'San Marino è rimasta all'Italia di 20 anni fa', accusa la Lega Nazionale per la Difesa del Cane

A cura di Redazione Redazione
02 marzo 2023 13:43
Gatto fucilato e ucciso a San Marino, animalisti chiedono pene più severe -
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Anche la Lega Nazionale per la Difesa del Cane chiede al governo sammarinese un giro di vite sui maltrattamenti subiti dagli animali, con pene più severe, commentando l'uccisione del gatto da parte del giovane ciclista Antonio Tiberi, italiano residente sul Monte Titano, condannato così a 4000 euro di multa. “Purtroppo il codice penale di San Marino è rimasto molto indietro per quanto riguarda i reati contro gli animali. In Italia le pene sono ancora troppo lievi e da anni portiamo avanti una battaglia per chiedere pene più severe, ma nella Repubblica di San Marino la situazione è ancora più grave, paragonabile a quella che avevamo in Italia venti anni fa, quando l’uccisione di animali veniva punita con una semplice ammenda. Auspico che il legislatore si attivi quanto prima per riformare le leggi locali affinché questi episodi vengano puniti con la severità che meritano”, attacca Michele Pezone, della Lega Nazionale per la Difesa del Cane

In marito alla vicenda che ha visto per protagonista Tiberi, il presidente della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Piera Rosati, commenta: “È sempre molto avvilente quando questi gesti orribili coinvolgono dei giovani, ma questa non può essere una scusante. A 21 anni si dovrebbe essere in grado di capire cosa è giusto fare e cosa no”.  Aggiunge: “Premesso che faccio fatica a credere che non si fosse accorto del gatto prima di sparare, c’è anche da dire che ha dichiarato di averlo visto dopo già steso a terra e ha deciso di chiudere tutto e andare a fare un giro per non pensarci, perché aveva paura. Chissà, forse se fosse stato soccorso immediatamente sarebbe stato possibile salvarlo, o almeno tentare. Se anche, come dichiara, si fosse trattato di un incidente, non c’è comunque giustificazione per il comportamento avuto successivamente. Fermo restando, tra l’altro, che sparare in strada è un atto totalmente irresponsabile perché avrebbe potuto ferire chiunque. È inaccettabile un gesto del genere da parte di uno sportivo che, per quanto giovane, dovrebbe essere un esempio per i suoi coetanei e per i bambini” .

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