'Don Bucefalo' al Montefeltro Festival

La prima parte del Montefeltro Festival 2011 si chiude con la replica della riscoperta del ‘Don Bucefalo’: l’opera scritta nella seconda metà del XIX secolo dal compositore, Antonio Cagnoni e dal libr...

A cura di Redazione
19 luglio 2011 14:30
'Don Bucefalo' al Montefeltro Festival -
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La prima parte del Montefeltro Festival 2011 si chiude con la replica della riscoperta del ‘Don Bucefalo’: l’opera scritta nella seconda metà del XIX secolo dal compositore, Antonio Cagnoni e dal librettista Callisto Bassi. La direzione organizzativa e artistica curata dal M° Ubaldo Fabbri e Aldona Grzesiukiewicz ha proposto e valorizzato un’opera ‘dimenticata’ da lungo tempo, ma in forte rivalutazione anche grazie al successo ottenuto al Festival della Valle d’Itria, dove fu eseguita la prima esecuzione assoluta per i tempi moderni, nell’edizione critica di Anders Wiklund.

L’ultima rappresentazione del Don Bucefalo a cura degli artisti e studenti del summer program La Musica Lirica USA in collaborazione con l’Accademia Voci nel Montefeltro andrà in scena giovedì 21 luglio alle ore 21 sul palcoscenico del Teatro Sociale di Novafeltria ad ingresso gratuito.

La regia dello spettacolo è affidata a Kthryn Hartgrove, le luci e la direzione scenica a Connery MacRae, l’accompagnamento pianistico a Jeffrey  Price, mentre il coro sarà a cura degli studenti de La Musica Lirica USA.

Don Bucefalo è il melodramma in tre atti di Antonio Cagnoni su libretto di Callisto Bassi. La prima si tenne il 28 giugno 1847 al Conservatorio di Milano, questo lavoro doveva essere il saggio di fine anno del giovane Cagnoni, allora studente diciannovenne. L’artista, invece, si trovò improvvisamente al centro di un successo europeo destinato a durare per decenni.
 La vena espressiva di Cagnoni si realizzò compiutamente nel genere buffo che, attorno alla metà dell’Ottocento, conobbe una rinnovata fortuna, il libretto, pertanto, si inserisce nel ricco filone dei soggetti legati alla satira sul teatro in musica. Da pochi anni l’opera sta nuovamente facendo rientro nei cartelloni teatrali, anche grazie alla straordinaria capacità di strumentazione, una scrittura vocale dagli esiti virtuosistici e brillanti, una felice capacità di amalgamare voci ed orchestra, una vena melodica accattivante ed un serrato andamento ritmico che non lascia spazio alla noia.

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