Storie di ordinaria follia "riminese".

[media id="535"] Verrebbe da pensare di avere a che fare con la sceneggiatura di un film dei fratelli Coen, invece è tutto vero, e accaduto a Rimini. Protagonista un diciannovenne originario dello Zam...

A cura di Redazione
05 agosto 2011 13:32
Storie di ordinaria follia "riminese". -
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Verrebbe da pensare di avere a che fare con la sceneggiatura di un film dei fratelli Coen, invece è tutto vero, e accaduto a Rimini. Protagonista un diciannovenne originario dello Zambia, in Italia dal 2005. Un giovane dal carattere difficile, “impossibile da gestire”, così come dichiarato da Don Nevio, della Comunità benefica Giovanni XXIII di Sant’Aquilina, dove il ragazzo era ospite e da dove fu allontanato proprio a causa della sua irruenza “ingestibile”. Alle sue spalle molteplici denunce per furti e rapine. L’incontro con gli agenti di Polizia è avvenuto martedì 2 agosto, tramite una telefonata da parte dell’Ospedale Infermi di Rimini, dove il ragazzo si era recato il giorno prima a causa di una ferita da arma da fuoco al piede destro. Condotto presso la sede della Questura, è stato necessario interrogarlo per svariate ore prima che la sua reticenza cedesse, anche se poi la versione esposta agli agenti su come si fosse procurato la ferita non è risultata avere attinenza con la realtà dei fatti. Il ragazzo avrebbe dichiarato di aver avuto un litigio (poi degenerato in ira con tanto di colluttazione) con un suo amico, che lo avrebbe portato poi a scappare dallo stesso, e a scavalcare la recinzione di un’abitazione privata nel tentativo di mettersi in riparo. A questo punto la reazione estrema del proprietario che, tirato fuori il proprio fucile, avrebbe difeso la proprietà sparando verso l’intruso. Peccato, però, che la versione dei fatti esposta dai proprietari di questa abitazione, in Via Lazio a Rimini, non abbia nulla a che vedere con quella del ragazzo. Qui le cose si complicano e assumono connotati piuttosto bizzarri. Una striscia di sangue di circa 200 metri proprio fuori dalla casa non ha lasciato dubbi alla Polizia sul coinvolgimento della stessa abitazione ed interrogati i proprietari, marito e moglie di Rimini, entrambi poco più che sessantenni, tutti i nodi sono venuti al pettine. I due si sarebbero svegliati all’alba di domenica 31 luglio a causa di alcuni rumori provenienti da una delle stanze della villa. Il giovane era entrato e stata rovistando tra alcuni mobili. Si trovava in mutande, con indosso una delle t-shirt del figlio di casa, una maglia del Milan. Nel tentativo di cacciarlo, è nata una colluttazione con la donna, che ha portato l’uomo ad impossessarsi velocemente del fucile da caccia tenuto in casa. Lo punta all’intruso, che però usa la donna come scudo per ripararsi, per poi tentare la fuga. Cerca di scappare ma la donna d’istinto punta un piede nella porta per bloccarlo. Lui tira di forza e le rompe il piede. Nel frattempo il marito scivola con il fucile in mano, facendo partire un colpo verso il muro. Il ragazzo riesce ad uscire in giardino e proprio mentre stava scavalcando il recinto l’uomo spara di nuovo, colpendolo volutamente all’arto destro inferiore. Una scena tra il patetico e l’agghiacciante.

Il proprietario di casa si è preso una denuncia per lesioni, nonché la revoca del proprio porto d’armi. Forse proprio per tale timore aveva evitato di denunciare l’accaduto alla Polizia.
Durante la stessa giornata si è potuto appurare che il tentato furto non denunciato non era stato l’unico. Il ragazzo aveva colpito ancora, infatti, in un’altra abitazione, nella stessa via, solamente un’ora prima, impossessandosi di alcune centinaia di euro e capi di abbigliamento. Negli ultimi tempi dormiva al Parco della Cava, vivendo di espedienti, tra rapine e furti. Nessuno voleva averci a che fare. Ora è in stato di fermo di PG con l’accusa di rapina aggravata, furto aggravato e lesioni. L’auspicio è che l’esperienza ravvicinata con la giustizia sia utile, e che il giovane violento e senza scrupoli di oggi sia un adulto “normale”, e dunque non più solo, domani.

Il file audio contiene un intervento di Nicola Vitale, Dirigente della squadra mobile di Rimini.

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