Santarcangelo di Romagna: tempo di MalaFesta.

[media id="528"] Torna, con la quinta edizione, “malaFesta”, il festival di teatro, musica e cinema che, dal 2 al 4 settembre 2011, si terrà presso la Collina dei Poeti, a Santarcangelo di Romagna.L’a...

A cura di Redazione
29 agosto 2011 14:34
Santarcangelo di Romagna: tempo di MalaFesta. -
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Torna, con la quinta edizione, “malaFesta”, il festival di teatro, musica e cinema che, dal 2 al 4 settembre 2011, si terrà presso la Collina dei Poeti, a Santarcangelo di Romagna.
L’attenzione quest’anno sarà sul concetto di confine. Lʼallargamento della Provincia di Rimini, che come in un Risiko immaginario ha conquistato i nuovi territori dellʼAlta Valmarecchia, diventa lo spunto per un programma teso ad indagare i confini tra le arti. I confini nella musica, con un programma che spazia dal pop al rock, dal cantautorato allʼelettronica. I confini nel cinema, con un programma di film dedicati alla vita nei luoghi di frontiera. E infine confini nel teatro-danza, con 2 spettacoli inseriti allʼinterno di un progetto speciale: un percorso alla riscoperta della ferrovia dimenticata Santarcangelo-San Leo. Un viaggio che vuole evocare e coinvolgere tra arte e natura. Un lungo tratto di rotaie smantellate che hanno mantenuto la loro presenza nei caselli e nelle ferrovie, nelle gallerie e nei sottopassi ancora presenti sul tracciato. Lungo questo tratto di strada partirà ogni sera alle 19.30 una navetta che ripercorrerà il percorso originario della ferrovia. Allʼinterno di questo viaggio due tappe, a Poggio Berni e San Leo, presentate dal gruppo nanou e Letizia Renzini. Interno e Sport sono due performance giocate al confine tra corpo fisico e spazio.
Per il teatro lo spettacolo di Motus IOVADOVIA crea un parallelismo tra Antigone e Alexis Grigoropoulos, ucciso negli scontri del 2008 in Grecia, mettendo in primo piano la crisi di identità che sta affrontando lʼEuropa unita. Venerdì 2 alle 21.
Anche il gruppo In_Ocula presenta un lavoro a metà tra video-arte e teatro. Golem srl: società a responsabilità limitata è un percorso in tre tappe successive, in cui gli spettatori – uno alla volta – sono condotti in un viaggio di scoperta-svelamento della propria identità.
Per la musica il programma oltrepassa i confini accostando generi molto diversi fra loro. Si comincia con il pop di Andrea Cola, che presenta il suo album di debutto Blu venerdì 2
alle 22. Sabato 3 salirà sul palco Peppe Voltarelli. Cantautore, attore e performer calabrese, fondatore del gruppo “Il parto delle nuvole pesanti” presenterà il suo lavoro Ultima notte a Mala Strana, in cui affronta i temi della frontiera, la riconoscibilità, lʼappartenenza, lʼidentità, la lingua, le lingue e il linguaggio dei padri. Alle 22. Domenica 4 si alterneranno sul palco i forlivesi Santo Barbaro, che mescolano la vena
cantautorale ad una musica elettronica e graffiante (alle 21), e il progetto speciale Zamboni & Baraldi: dai cccp allʼestinzione. Il concerto, organizzato con Neon cafè e la collaborazione di Smiting, ripercorre la storia di Massimo Zamboni dallo storico gruppo CCCP ai CSI, fino allʼalbum da solista Lʼestinzione di un colloquio amoroso (alle 22).
Infine il cinema presenta 3 esempi di vita in territorio di confine: Terra di confine di Garrone sulla condizione degli immigrati in Italia (venerdì 2 alle 24). Il ritorno di Andrey Zvyagintsev sulla perdita di identità della Russia dopo la dissoluzione del regime socialista (sabato 3 alle 24). Good bye Lenin di Wolfgang Becker sulla vita nella Germania dellʼest a seguito della caduta del muro (domenica 4 alle 24).
Due i principali progetti di questa edizione: la presentazione della cooperativa “Con le nostre mani” come progetto al confine tra economia e impegno sociale (sabato 3 settembre alle 19.30 con un aperitivo), e la presenza nelle serate del festival dei partecipanti al laboratorio di fotografia “Occhi allo specchio”, organizzato da LʼArboreto di Mondaino e condotto da Laura Arlotti, per creare un reportage delle 3 serate di festival.
MalaFesta si svolgerà presso la Collina dei poeti: unʼazienda agricola che produce vino e olio alle porte di Santarcangelo. È il sogno di alcuni imprenditori che hanno trasformato un terreno incolto in una campagna rigogliosa. Ora anche “spazio di confine” del Festival. Unica collina in paese, insieme al monte Giove, rappresenta un lembo di terra che divide la valle del Marecchia da quella dellʼUso.

Programma completo:
 
venerdì 2
ore 19.30 La ferrovia delle partenze mancate
dalle 21 In_Ocula GOLEM S.r.l. Società a Responsabilità Limitata, video/performance
(uno spettatore ogni 10 minuti)
ore 21.00 Motus, Iovadovia, teatro
ore 22.00 Andrea Cola, concerto
ore 24.00 vivere i luoghi di frontiera – le frontiere negate: terra di mezzo, cinema  
 
sabato 3
ore 19.30 La ferrovia delle partenze mancate
ore 19.30 Con le Nostre mani, aperitivo-incontro con la cooperativa di produzione
agricola
dalle 21 In_Ocula GOLEM S.r.l. Società a Responsabilità Limitata, video/performance
(uno spettatore ogni 10 minuti)
ore 22.15 Peppe Voltarelli, concerto 
ore 24.00 vivere i luoghi di frontiera – i confini mutati: Il ritorno, cinema
 
domenica 4
  ingresso a tutti gli eventi 12 euro (escluso La ferrovia delle partenze mancate)
ore 19.30 La ferrovia delle partenze mancate
dalle 21 In_Ocula GOLEM S.r.l. Società a Responsabilità Limitata, video/performance
(uno spettatore ogni 10 minuti)
ore 21.15 Santo barbaro, concerto
ore 22.00 Massimo Zamboni & Angela Baraldi: Disastri e Disamori – da CCCP
all’Estinzione, concerto
ore 24.00 vivere i luoghi di frontiera – al di là de muro: Goodbye Lenin, cinema
Realizzato con il contributo di Provincia di Rimini e dei Comuni di Santarcangelo di Romagna, Poggio Berni e San Leo, con il sostegno di Santarcangelo dei Teatri, con la sponsorizzazione di Banca Malatestiana, Confartigianato, Romagna Iniziative, Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, TRAMaway.

Sconfinato è il cimitero dei morti, caduti su frontiere.

Milioni di vite. Corpi accatastati.

Giovani vite perdute a spostare solchi immobili.

Non è possesso, potere, gloria, 

è affermare la linea della nostra identità.

Siamo il luogo che abitiamo, 
esso porta il nostro nome, ci definisce.

Ecco perché lo proteggiamo.

Non solo, vorremmo renderlo s-confinato.

I confini sono come la nostra pelle. 

Ci difende e separa, che nulla ci possa profanare.

A meno che si rompa, perché la pelle, si sa, è fragilissima.

Formidabile e raffinata superficie di contatto, 

luogo perfetto di parole senza voce.

Come la pelle, i confini sono pervasi di vibrante energia.

Energia potentissima, può generare guerra o pace, vita o morte.

“Quinta edizione di MalaFesta, dedicata ai confini. Ma anche alle frontiere, o meglio alle soglie. La differenza è sottile ma molto importante: se i primi segnano nette linee di demarcazione, le altre delimitano spazi in continua evoluzione, instabili, ambigui e sfumati. Contengono il mutamento, il passaggio, lo straripamento. I confini separano, le soglie sono potenziali punti di contatto.
Quello che ci ha mosso a riflettere su questi temi è un evento preciso: appena un paio d’anni fa, la provincia che abitiamo ha espanso i propri confini. E l’ha fatto non con guerre di conquista o per un’imposizione calata dall’alto, le stesse persone che vivono quei luoghi hanno desiderato, chiesto con forza e ottenuto di chiamarsi con un altro nome. Si sono riconosciute in qualcosa di diverso da prima. La provincia così ha cambiato forma, numero di abitanti, risorse e possibilità, incognite e prospettive. Questo ci dice qualcosa di importante sull’identità, personale e di gruppo, in un momento storico in cui da una parte si auspica l’avanzare della globalizzazione, dall’altra si è attenti a difendere il proprio orticello dall’invasione di chi viene da lontano, mentre il progetto di un’Europa unita è minacciato dalla crisi delle nazioni “di confine”.
Da questo punto vogliamo partire per indagare il concetto di confine. Innanzitutto quello tra le arti, oggi ormai completamente votate a una quasi obbligatoria transdisciplinarietà. Ma anche i confini tra le persone, non solo corporei, che delimitano differenti modi di pensare, di essere. O ancora i confini tra il centro e la periferia, non solo in termini territoriali, che descrivono da una parte lo stare al cuore delle cose, dall’altra la scelta di osservarle più da lontano, cogliendo forse in modo più autentico l’“intero”.
In effetti, quello che più ci preme è suggerire l’enorme possibilità che hanno i luoghi di confine, di creare punti di contatto, di confronto e di scambio; la loro capacità di dividere per definire l’identità, un’identità che muore senza apertura e dialogo con ciò che gli è accanto.”
L’organizzazione.

www.malafesta.it

Ascolta l’intervista audio a Leonina Grossi – Consigliera delegata alle Politiche di Genere e Pari Opportunità della Provincia di Rimini –  seguita dall’ideatore ed organizzatore di MalaFesta, Eugenio Tontini.

Nelle foto di seguito, da sinistra: In_Ocula GOLEM – MOTUS – Andrea Cola – Peppe Voltarelli – Massimo Zamboni & Angela Baraldi.

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