Inchiesta Fonsai: un avvocato riminese 'precursore' del caso, presento' esposto a GdF
[media id="361"]Gli eccellenti arresti della famiglia Ligresti, in seguito all'inchiesta torinese su Fonsai, non hanno certo sorpreso l'avvocato di Rimini Aldo Grassi, che con la compagnia di assicura...

Gli eccellenti arresti della famiglia Ligresti, in seguito all'inchiesta torinese su Fonsai, non hanno certo sorpreso l'avvocato di Rimini Aldo Grassi, che con la compagnia di assicurazione dell'imprenditore di Paternò ha avuto spesso a che fare.
"Sono stato un precursore", racconta. Due anni fa, infatti, il legale ebbe a curare un sinistro da 500-600 mila euro e la "Fondiaria Sai non voleva saperne di pagare". Grassi non si arrese e presentò "un esposto al liquidatore, al legale rappresentante della società e soprattutto alla Guardia di Finanza affinchè verificassero tutte le riserve tecniche che i Pm avrebbero poi usato per gli arresti". Queste infatti, gonfiate ad arte, spiega l'avvocato, possono essere sfruttate dalle compagnie di assicurazioni per garantirsi liquidità e lanciarsi spericolamente sui mercati finanziari. Degli esposti il legale non ha più saputo nulla anche perché "dopo un mese i 500 mila euro sono arrivati".
Uno dei tanti episodi, questo, che riguardano l'inchiesta che ha portato all'arresto dei Ligresti, l'ex presidente onorario di Fonsai Salvatore, ai domiciliari, le figlie Jonella e Giulia in carcere, mentre è ancora ricercato il figlio Paolo. Oltre a loro gli ex manager Fausto Marchionni ed Emanuele Erbetta. Le ipotesi di reato sulle quali ha indagato la Procura sono falso in bilancio aggravato e manipolazione di mercato.
Secondo gli investigatori, i vertici di Fondiaria Sai avrebbero occultato al mercato di un "buco" nella riserva sinistri di circa 600 milioni. Informazioni sensibili, dunque, la cui mancata comunicazione ha provocato gravi danni ad almeno 12mila risparmiatori.
Intervista all'avvocato Aldo Grassi di Maria Assunta Cianciaruso