Morto per overdose a Rimini, San Patrignano: 'Impegno di tutti per ritrovare il divertimento sano'

Sulla morte dell'impiegato 32enne, trovato privo di vita in un hotel di Miramare dopo i festeggiamenti di capodanno, interviene con una nota la comunità di San Patrignano. Diego Valese, questo era il...

A cura di Redazione
03 gennaio 2014 16:59
Morto per overdose a Rimini, San Patrignano: 'Impegno di tutti per ritrovare il divertimento sano' -
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Sulla morte dell'impiegato 32enne, trovato privo di vita in un hotel di Miramare dopo i festeggiamenti di capodanno, interviene con una nota la comunità di San Patrignano. Diego Valese, questo era il suo nome, quasi certamente è stato stroncato da un'overdose di Mdma, sarà l'autopsia ad accertarlo o meno. Ma la cosa grave è che: "Diego è il quarto ragazzo, da giugno ad oggi, arrivato in Riviera per far festa e che purtroppo non ha fatto ritorno a casa". Questa la denuncia della comunità in una nota. "Giovani che arrivano con l’idea di divertirsi, convinti che per farlo sia necessario andare oltre, spingersi aldilà con l’aiuto di alcol e droghe. Un divertimento che nasconde un disagio ben più profondo, un vuoto di valori e di affetti difficile da colmare, una difficoltà ad affrontare la vita a viso aperto, con il proprio carattere e le proprie fragilità.

Come comunità di vita e non solo di recupero dalla tossicodipendenza, siamo ben coscienti di questo, avendo a che fare ogni giorno con ragazzi che avevano scelto quella che poteva sembrare la strada più facile, arrivando ad annientarsi. Erano gli stessi ragazzi che durante i fine settimana, le estati e le vacanze di Natale sceglievano le mete del turismo giovanile, tra cui la riviera romagnola, per farne tappe di un pellegrinaggio senza fine, in cui l’incapacità di dare un senso più profondo alla vita veniva sopita dalla musica e dai rumori, dall’alcol e dalle droghe. Ragazzi che oggi, circondati dall’amore, pian piano iniziano ad affrontare la vita senza maschere, a scoprire il valore dell’impegno e nuove passioni.

Ma per evitare un percorso di recupero, bisogna anticipare il disagio e per farlo è necessario l’impegno di tutti. Il nostro, delle famiglie, delle scuole, delle istituzioni, delle forze dell’ordine e di tutte le categorie professionali locali che offrono divertimento. Un concerto di voci già impegnate su diversi fronti e che devono collaborare e unire le forze per accogliere la richiesta d’aiuto che arriva dai giovani.

Non possiamo rassegnarci a quanto sta accadendo – conclude la nota – Incontriamoci, parliamo, orchestriamo un piano d’azione che possa offrire un divertimento sano, che possa essere d’esempio e che dia un messaggio di valore alle giovani generazioni: noi, tutti insieme, preoccupiamoci e occupiamoci di loro".

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