La posta dei lettori: Sei di Rimini se..., nessun razzismo, integrazione presuppone conoscenza

Un lettore di Rimini, Roberto, ha inviato una mail di risposta al precedente intervento di un altro lettore relativo al gruppo "Sei di Rimini…se". Secondo Roberto, è un dovere per ogni cittadino, al fine della sua integrazione, informarsi sulla storia e sulla cultura della città in cui vive. Di seguito il suo intervento.

Sono Roberto, RIMINESE da generazioni e ne vado fiero. Nato e cresciuto alla Grotta Rossa. 

Mi viene da sorridere leggendo la mail del lettore che accusa il Riminese autoctono (per fortuna siamo ancora molti!) di essere razzisti (una parola che ultimamente va molto di moda). 

Un forestiero non diventa nè Italiano nè Riminese solo perchè risiede in un posto, ma lo diventa quando inizia ad integrarsi. E per integrarsi intendo quando inizia a studiare la storia e la cultura del posto dove abita. Ha tirato fuori "i sabbioni" (che secondo me non sa neppure dove sono), luogo di aggregazione per tantissimi ragazzi di Rimini, dove prima con la bici, poi con il motorino e poi con la macchina (con la morosina) hanno passato tanti momenti felici della propria vita. E dire che questi "esclusi" potrebbero andare in qualsiasi bar riminese o sulla palata a far due chiacchiere con qualche anzionotto autoctono, molto lieto di spiegare la storia locale… e magari così facendo sentiersi meno esclusi.

Per fortuna che ai tempi non esisteva la "società multirazziale compiuta" perchè altrimenti al posto dei sabbioni o dell'omnia si sarebbe parlato dei panini del mcdonalds alle Befane o di un anonimo kebab nel centro di Rimini… la stessa cosa che avremmo letto su "se di Milano se" oppure "sei di Torino se" con la sola differenza che al posto di Befane c'era scritto il nome del centro commerciale della rispettiva città…